W LA GNOCCA (ANCHE LA BERLUSCONIANA)
Friday, 27 June 2008di Vittorio Feltri
Farà anche caldo, come hanno scoperto i telegiornali, ma su Palazzo Chigi si addensano nuvole nere anzi rosse. Il primo tuono di un temporale che s’annuncia micidiale è venuto dall’Espresso, settimanale debenedettiano e già scalfariano: intercettazioni telefoniche, ormai sostitutive del guanto della sfida, lanciate a Silvio Berlusconi per fargli capire che dovrà battersi all’ultimo sangue allo scopo di sopravvivere.
C’è una conversazione di sconcertante banalità in cui il Cavaliere chiede un favore (togliergli dai piedi una attricetta importuna e molestatrice) all’amico Saccà, direttore di un comparto televisivo Rai. Quante volte è capitato a chiunque di noi dell’ambiente di ricevere o sollecitare un piacerino con la sottintesa promessa di ricambiare? Ma Silvio non è uno di noi; è il demonio del centrodestra e ciò basta a esporlo agli strali degli avversari, sempre vogliosi di farlo fuori con le cattive e col soccorso delle leve giudiziarie.
Si dà inoltre il caso che la telefonata in questione faccia parte di un lotto di novemila intercettazioni effettuate su ordine della magistratura e depositate nell’inchiesta napoletana per corruzione contro Berlusconi e Sacca (sospeso dall’incarico).
Quindi ci si domanda: cosa conterranno le altre 8.999 conversazioni agli atti? Soprattutto: come è possibile che una anticipazione di un materiale così importante e segreto sia finito al settimanale e sia stato stampato?
Pare che il magistrato “padrone” dell’inchiesta abbia denunciato un furto in casa sua e, guarda un po’ la combinazione, i ladri si sarebbero presi anche le bobine con le chiacchierate malandrine e le avrebbero spedite ai giornali. Una vicenda incredibile, ma in questo modo assurdo viene raccontata.
Siamo talmente inclini a pensare male da essere portati a fare cata-strofiche previsioni sugli sviluppi dell’intrigo. Scommettiamo che tra qualche giorno, esattamente quando si tratterà di approvare in Parlamento le nuove regole sulle intercettazioni e roba simile, cioè prima che entrino in vigore, qualche giornale – ne cito uno a caso: Repubblica – riporterà per filo e per segno le più scottanti conversazioni del Cavaliere con… Massi, diciamolo, con persone di sesso femminile. Sicché scoppierà uno scandalo pazzesco,
sia pur basato su faccende di scarso o inesistente rilievo penale. È nell’aria.
Il mio mignolo, antenna ricevente di rara precisione, mi suggerisce che per una stupidissima questione di gnocca il premier rischia più del carcere ovvero la faccia, la reputazione e forse la cadrega. Spiace interpretare il ruolo dell’uccello del malaugurio, però qui sta per succedere un casino che non vi immaginate neppure.
Il solito mignolo mi informa che le intercettazioni di cui si discetta sono state recapitate ai maggiori quotidiani nazionali. E le redazioni friggono dal desiderio di gettarle in pasto alla pubblica opinione nella speranza contribuiscano a far cadere dal piedistallo il signor Presidente. Il sogno della sinistra, infatti, è di vederlo precipitare e di udire il fragore provocato dal suo impatto con la dura realtà processuale. È anche il sogno inconfessato, eppure a tutti noto, di vari magistrati politicamente non asettici. Si sta per realizzare.
Ecco la ragione per la quale Silvio è in questi giorni particolarmente nervoso. Vorremmo aiutarlo ma non sappiamo come se non mettendo i lettori sull’avviso.
Il meccanismo del trappolone è stato perfezionato. Riuscirà Berlusconi a evitare di restarci prigioniero? Ce lo auguriamo.
Ma il tempo stringe.


Daniele dice:
Friday, 27 June 2008 alle 10:58
Sará, ma secondo me il mignolo di Feltri stavolta ha toppato. Quale regalo migliore infatti di una pubblicazione di intercettazioni della rilevanza penale nulla, ma dalla grande rilevanza di immagine. Ma guarda un po’, Berlusconi si atteggia a vittima della magistratura, dice che le intercettazioni vanno limitate perché violano la privacy, che i giornalisti che le pubblicano vanno puniti ecc… ed ecco che ti spunta questa pubblicazione dell’Espresso di carte segrete, misterioramente scomparse dalla scrivania del magistrato.
Se questo non é un assist che cos’é? Ora ci manca giusto una settimana di bombardamento mediatico sulla gravitá della pubblicazione e sulla necessitá di impedire che queste cose si ripetano in futuro, una bella seduta parlamentare con approvazione della legge cosí com’é (ricordo sempre che pure Facci ha detto che cosí com’é la legge é impresentabile) ed ecco che tutti torneranno felici e contenti, con buona pace della libertá di stampa italiana e del nostro agonizzante giornalismo.
emanuele dice:
Friday, 27 June 2008 alle 14:20
Eccoci, siamo alle solite: i comunisti se la prendono con Berlusconi… le toghe rosse…
e il bello e’ che la gente ci crede!