BEVI&MANGIA. Vissani e dintorni
Thursday, 24 July 2008di Gabriele Mastellarini
Scusate l’intrusione nella rubrica “Bevi&mangia” affidata, a furor di popolo (e di commenti), a Tommaso Farina, “vero” giornalista enogastronomico.
La mia “incursione” solo per raccontare di un pranzo da Gianfranco Vissani e dei suoi convincimenti sui prodotti “particolari”, dei quali ha già parlato Farina jr. nel post precedente.
Il famoso chef italiano (che gestisce una sorta di casa-ristorante insieme al figlio sommelier e alla sorella cuoca) mi raccontò proprio del suo modo di ricercare i vari ingredienti da proporre nei piatti più disparati. Pensate: lui ha una serie sterminata di fornitori ad hoc, piccoli produttori che di tanto in tanto bussano alla sua porta, alcuni con i fagiolini, altri con il tartufo, altri con una faraona, altri ancora con una maxi-aragosta.
Ingredienti ricercati, già. Ma quanto mi costa? Vissani riteneva che per mangiare veramente bene, con prodotti garantiti, si potrebbero spendere addirittura mille euro a cranio, cosa che – mi assicurava – capita regolarmente in Francia.
A Chez Vissani spenderete un paio di centinaia di euro, forse insufficienti a coprire le spese in una giornata dove i pochi posti disponibili non sono pieni (cosa che, da quanto mi riferiscono, accade molto ma molto di rado). Con questo non per fare i conti a Vissani, ma per avvertirvi che la “roba” buona (da mangiare e da bere) costa e se non si vuole spendere…beh, allora meglio starsene a casa.


Tommaso Farina dice:
Thursday, 24 July 2008 alle 17:46
Dice bene sulla Francia: là i grandi ristoranti sanno essere davvero cari.
Ma la Francia è anche il paese in cui un operaio talvolta risparmia mesi per poter portare la famiglia a pranzare in uno stellato.