Posta e risposta. La nostra Italia e le spedizioni che non arrivano mai
Thursday, 7 August 2008Gentilissimo Dott. Mastellarini,
scusi la se la disturbo, ma volevo sottoporre alla sua attenzione quello che ritengo un caso di normale sopruso e mal servizio tra i tanti che quotidianamente vengono consumati in Italia e che pochi evidenziano in quanto il danno non è esorbitante.
Siamo una ditta italiana nel settore dell’elettronica e stiamo eseguendo un progetto di ricerca per il quale abbiamo richiesto una campionatura di connettori ad una ditta americana che ce li ha spediti utilizzando il loro servizio di posta celere. I due connettori sono partiti dagli Stati Uniti (Goleta in California) l’8 di luglio, le Poste Italiane li hanno caricati nel loro magazzino di Milano il 14/07/08 e con la celerità che li contraddistingue ci hanno avvisati che la spedizione era giacente presso gli uffici doganali in attesa di nostre indicazioni il 23/07. Nella stessa giornata abbiamo inviato un fax con tutti i dati richiesti. Oggi 07/08/2008 la merce è ancora da sdoganare. Mi chiedo come facciano tutti gli altri spedizionieri a sdoganare in meno di un giorno, a consegnare merce dagli Stati Uniti o dalla Cina in tre giorni?
Non sarà che qualcuno invita a non usare il servizio postale e a fare in modo che gli Italiani siano obbligati ad utilizzare servizi diversi che forse hanno fondi utili a velocizzare lo sdoganamento?
Se una telefona al numero verde delle Poste Italiane le gentili signorine rispondono candidamente che se non sono passati 30 giorni non possono inviare un sollecito.
Ricevuto questo chiaro invito per tutte le prossime spedizioni pregherò i miei corrispondenti di non utilizzare la posta perché in Italia il servizio è notoriamente deficitario, e che la privatizzazione serve solo a rendere più lente le procedure oppure qualcuno sta boicottando.
Volevo solo porre una domanda a cui forse qualcuno sa rispondere: gli uffici doganali sono un ente pubblico? Se si consiglierei al Ministro di preoccuparsi di moralizzare, oltre alle assenze per malattia e le lunghe degenze, quegli strani connubi che esistono a diversi livelli in svariati Enti dove il diritto perde valore e diventa cortesia.
Cordiali saluti
Gerlando
Caro Gerlando,
pubblico questa sua storia, sperando che qualcuno dei nostri governanti s’indigni. Lei pone un problema serio, oltre al suo danno personale. Pone il problema della competitività delle aziende italiane all’estero e i rapporti oltreoceano. Noi italiani, grazie a realtà come la sua, siamo apprezzati in tutto il mondo ma quando cerchiamo di relazionarci e di avviare importanti attività e transazioni commerciali, siamo penalizzati da uno Stato che non funziona, dai lacci e lacciuoli di una burocrazia insopportabile, rappresentata da una serie di inutili e costosi call center che ti fanno attendere per ore, senza riuscire a cavare un ragno dal buco.
Lei si pone interrogativi – a mio avviso – molto sensati. C’è “qualcuno” che “mangia” dietro ai disservizi pubblici? Io credo proprio di sì. Anzi ne sono convinto ma – a parte le continue e giustificate denunce come la sua – ho poche prove per sostenerlo pubblicamente.
Ma chi ha orecchie da intendere, certamente intenderà.
La ringrazio e la saluto cordialmente, sperando che prima delle ferie il suo calvario postale si risolva.
Gabriele Mastellarini

DeanKeaton dice:
Thursday, 7 August 2008 alle 21:51
Mi permetto un piccolo OT.
Lo confesso. Ho un debole per il ministro Brunetta. E lo apprezzo ancor più da quando alcuni giornalisti e bloggers non hanno trovato di meglio da fare che insultarlo per via della sua statura che, come riportato da Facci in un suo articolo, è conseguenza di una forma di nanismo. Chissà se gli stessi beceri personaggi userebbero lo stesso metro con Ileana Argentin, deputata Pd afflitta da disabilità.
Brunetta, comunque, non si fa notare solo per le sue sacrosante iniziative ma anche per il senso dell’umorismo che lo contraddistingue.
Prova ne è il concorso indetto dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione che invita i cittadini ad inviare “una feroce vignetta satirica contro il ministro e le sue idee” perchè, dice il bando, “da diverse settimane consultiamo tutti i quotidiani e le riviste in edicola alla ricerca di una qualsiasi vignetta che metta alla berlina il ministro Renato Brunetta e la sua politica di riforma della Pubblica Amministrazione. Invano”.
Se tra i frequentatori del blog di Mastellarini ci sono pure disegnatori essi possono inviare le loro creazioni ricordando che “vi possono prendere parte anche i dipendenti pubblici, beninteso a condizione che la vignetta sia stata da loro pensata e disegnata durante le ferie, la pausa pranzo o i permessi per malattia”.
Il regolamento completo si trova qui sotto.
http://www.innovazionepa.gov.it/ministro/salastampa/regolamento.htm
In palio, come riporta Corriere.it, “un Brunetta d’oro, scherza il ministro, «naturalmente piccolo, e non solo per risparmiare»”.
Auguri