Il giornalista nel mirino

Wednesday, 15 April 2009
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di Sergio Fornasini per dituttounblog.com

Strano mondo quello dell’informazione in Italia. Lo si evince per mezzo di pochi strumenti rudimentali, alla portata di tutti: quello che viene pubblicato dai media ed un banale calendario.

L’ultima puntata di Annozero è andata in onda giovedì scorso, 9 aprile. Normalissimo che si sia occupata del terremoto di pochi giorni prima in Abruzzo, anzi direi doveroso. Assolutamente normale che le telecamere si siano soffermate sui volti e sulle voci della povera gente colpita dal sisma. Condivisibili o no, le trasmissioni di Santoro hanno sempre riservato grandi spazi ai contributi esterni, alla gente: una caratteristica che rende l’informazione più viva.

In questo contesto di grande, rapido e lodevole impegno della macchina dei soccorsi, ci si è però dovuti rapportare con un disastro dalle dimensioni immani. Quindi appare quasi ovvio che qualcosa non abbia funzionato alla perfezione. Nasconderlo oppure, peggio, omettere di parlarne non giova certo alle popolazioni che stanno vivendo un profondo disagio. La loro condizione non la percepiscono certo attraverso il piccolo schermo bensì dalla dura vita di tutti i giorni, quella degli sfollati.

Nei giorni successivi alla messa in onda di Annozero qualche polemica, un sottofondo che non manca mai di fare da scia alle trasmissioni condotte da Michele Santoro. Critiche in parte giustificate e condivisibili, tanto per dirne una al posto di Vauro avrei evitato per una volta di disegnare vignette satiriche, vista la situazione.

Poi sabato 11 aprile il primo segnale “forte”: Aldo Grasso, dalle pagine del Corriere sferra un duro attacco alla trasmissione, accusando Santoro di seminare zizzania con i morti ancora sotto alle macerie, e molto altro ancora.

Il giorno dopo è Pasqua, domenica 12 aprile, a rafforzare le bordate ci pensa Maria Giovanna Maglie che dalle pagine del Giornale tuona contro Annozero definendo la trasmissione “abuso di libertà”, invocando il Consiglio di amministrazione della Rai, il presidente Garimberti, il Direttore generale, il presidente della Commissione di vigilanza Zavoli ed altri ancora. Nel pomeriggio arrivano le dichiarazioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che definisce “indecente” la trasmissione del giovedì precedente. Il premier Berlusconi non commenta direttamente, alle domande che gli pongono sull’argomento risponde che “la tv pubblica non può comportarsi in questo modo”.

Sono gli squilli di tromba dei leader che mettono in moto un violento attacco a Michele Santoro ed alla sua trasmissione. Da quel punto in poi sembra una vera gara, non certo di solidarietà ma a chi si scaglia più ferocemente contro il giornalista e conduttore. “Sciacallo” ed “infame” sono fra gli epiteti preferiti. Vertici Rai mobilitati ad esaminare il contenuto della trasmissione fotogramma per fotogramma, giungendo alfine all’ammonizione del conduttore ed alla sospensione di Vauro.

In ciò che è accaduto non mancano gli aspetti al limite del grottesco: la polemica politica è scoppiata clamorosamente in ritardo, viene quasi da sospettare che non fosse stato per l’articolo di Grasso sul Corriere  le cose sarebbero andate in maniera diversa. Forse semplicemente i boss del centro destra non avevano visto la trasmissione, oppure i loro solerti uffici stampa erano momentaneamente distratti.

Il vertice Rai non si è mobilitato autonomamente ma “spintaneamente”,  dimostrandosi non particolarmente attento alla situazione. Le feroci critiche ad Annozero hanno scatenato mille rivoli di fedelissimi filo governativi che sembravano attendere il segnale per mobilitarsi. Ma perché non hanno gridato prima, con la stessa forza e determinazione?

Con tutto quello che si è scatenato, chi non ha seguito la puntata di Annozero del 9 aprile avrà immaginato come minimo che Santoro & C. debba aver ridicolizzato l’opera dei soccorritori, o chissà quale altro iniquo giochetto si saranno inventati questa volta. Il video integrale della trasmissione è visibile in streaming dal sito della Rai ma saranno pochi quelli che hanno voglia di verificare di persona, meglio fidarsi delle tante voci dal coro.

Vista come sta andando a finire, probabilmente domani sera Annozero vedrà accresciuto lo share, le polemiche attirano sempre più dei contenuti. Mi domandavo anche come mai alla TV pubblica non prendano più spesso in esame comportamenti potenzialmente passibili di ammonizione, tipo per quei giornalisti che vanno a rompere le scatole ai terremotati che dormono sbattendogli in faccia un microfono ed una telecamera. O verso la redazione che si autocelebra per gli indici di ascolto raggiunti grazie al terremoto.

O verso i direttori dei TG che da anni (anche con governi diversi dall’attuale) praticano la composizione del notiziario secondo lo schema ormai consolidato: prima metà dedicata alla politica, con sfilata e dichiarazioni degli esponenti di governo. Se avanza qualche secondo fra un servizio e l’altro un breve flash da qualche oppositore, evitando quelli più agitati. A seguire, il Papa non deve mancare mai! Poi la cronaca, più nera è meglio è. Mi raccomando la dovizia dei particolari. Si va a concludere con il gossip, l’angolo gastronomico e lo sport. Ma non uno sport qualsiasi: il calcio e basta, anche se non ci sono notizie si deve parlare anche della nonna del talento brasiliano, quello più famoso per la movida notturna che per i gol, va bene lo stesso. La Formula 1 e Valentino ogni tanto possono andare, ma massimo una volta alla settimana a ridosso del GP, poi basta. Della restante gamma dello sport ci si occupa solo in occasione della finale (solo se vinta) dei campionati europei o mondiali di specialità, fine della trasmissione.

Straordinaria l’informazione televisiva da queste parti, che nasconde le magagne e tutto quello che non va raccontato, ma solo per non far ammosciare l’ottimismo. A fin di bene, in fondo. Chissà cosa ne pensano quei poveracci dei terremotati che hanno trovato rifugio in un albergo della costiera adriatica, e dopo cinque giorni avevano un tetto sulla testa ma continuavano a potersi vestire solo con il pigiama e le ciabatte che indossavano al momento della fuga dalla loro abitazione. Come quelli che hanno visto arrivare i primi soccorsi solo il giorno dopo il terremoto, ed hanno dovuto scavare a mani nude per salvare i propri cari rimasti sotto le macerie. E di casi simili ce ne sono molti, ne parlerò forse in un altro post per il quale sto raccogliendo materiale. Aggiungo solo che non è mancata la buona volontà, la preparazione ed il coraggio dei soccorsi, è forse stata carente la linea di comando e la dislocazione delle forze: tutte concentrate dove ci sono telecamere e riflettori accesi. Così ammassate che poi non sembrano molto occupati questi benedetti volontari del soccorso: giorni fa durante un collegamento in diretta dell’inviato del Tg1 da una delle tendopoli allestite a l’Aquila, i telespettatori hanno potuto assistere ad un via vai di soccorritori alle spalle del cronista. Tutti immancabilmente con le mani in tasca che sembravano vagare senza meta.

Le versioni ricorrenti ed ufficiali riportano invece, con ampio spazio, la storia della signora anziana che ha perduto la dentiera e che grazie all’intervento governativo ha potuto presto averne un’altra. Racconta Anna Masera, dalle pagine de La Stampa, che perfino in Olanda conoscono questa storia. Però all’estero i media parlano anche delle gaffes del premier, del tipo “prendetela come un week end in campeggio” o andate tutti al mare tanto paga il governo, e ricordate di mettere la crema. Forse sono questi piccoli particolari che fanno la differenza.

NON RICEVETE LA POSTA? E’ FINITA AL MACERO…

Wednesday, 15 April 2009
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di Gianluigi De Marchi per dituttounblog.com

Se un postino butta una lettera in un prato, è responsabile di distruzione di corrispondenza e può subire una condanna (art. 619 Codice penale). Se la Posta butta al macero mille lettere, non è responsabile e non subisce conseguenze. Non c’è da stupirsi, è quanto avviene da anni; ed è tutto legale, in base ai regolamenti postali.

Vediamo di capire come funziona il meccanismo, per dare qualche utile consiglio a chi fiduciosamenteimbuca una lettera o una cartolina per un amico, un cliente, la banca. Le tariffe postali prevedono, per la corrispondenza ordinaria (quella che sbrighiamo da soli, senza dover andare allo sportello, come nel caso di una raccomandata) una tariffa ordinaria con affrancatura di 0,60 euro.

Attenzione: la tariffa è valida per una busta del peso non superiore a non superiore a 20 grammi; se il peso supera tale limite il francobollo deve essere di 1,40 euro, ed il costo cresce al crescere del peso, in base al tariffario ufficiale. Non tutti ne sono a conoscenza; non tutti hanno in casa una bilancia di precisione per vedere se la busta è “ordinaria” o a tariffa maggiorata. E possono anche verificarsi i casi di “distrazione totale”, cioè di inserimento nella buca delle lettere della corrispondenza totalmente priva di francobollo.

Il regolamento di Poste Italiane prevede con precisione le procedure da seguire in questi casi; e la conseguenza è che la “distrazione totale” (ma anche quella parziale) può provocare la “distruzione totale” della corrispondenza; vediamo come e perché.

L’art.17 del regolamento (Invii postali privi di affrancatura) dispone che: “Gli invii postali non affrancati con una delle modalità di cui al precedente art. 16 non sono recapitati e sono restituiti al mittente, previo pagamento dell’importo dovuto. Se il mittente non è individuato con certezza o rifiuta il pagamento, gli invii sono distrutti. Gli invii postali diretti all’estero senza affrancatura sono restituiti al mittente, se individuabile, altrimenti vengono distrutti.”

Il successivo articolo 18 regolamenta, in maniera analoga, l’ipotesi di affrancatura insufficiente: “Gli invii postali con affrancatura insufficiente sono restituiti al mittente, previo pagamento dell’integrazione dell’affrancatura. Se il mittente non è individuato con certezza, o rifiuta l’integrazione, gli invii sono distrutti. Se tale irregolarità è rilevata in fase di recapito Poste Italiane, prima della restituzione al mittente dell’invio con affrancatura insufficiente chiede al destinatario se intende ricevere l’invio previo pagamento dell’integrazione di prezzo. Gli invii postali diretti all’estero con affrancatura insufficiente sono restituiti al mittente, se individuabile, altrimenti vengono distrutti.”

Quindi: se non c’è il francobollo (mancanza “grave”) e se non è indicato il mittente, la posta va al macero.

Nel caso di francobollo insufficiente (mancanza “lieve”), i casi sono due: se la posta se ne accorge in partenza, la restituisce al mittente oppure la invia al macero (in assenza di recapito); se invece se ne accorge a destinazione, chiede l’integrazione e l’ammenda al destinatario e se questi rifiuta il pagamento la invia al macero. E’ evidente che, nel caso di cartoline, la sorte è segnata, perché non c’è alcun indirizzo di chi spedisce. Nel caso di lettere, la salvezza è nell’indicazione del mittente sul retro della busta.

E quindi ecco i consigli pressanti per tutti.

Primo: se spedite una lettera con più di un foglio, è bene farsela pesare (se non avete voglia di andare in un ufficio postale, chiedete al vostro tabaccaio che è attrezzato e conosce le tariffe).

Secondo: prima di infilare la busta nella buca, guardate se c’è il francobollo.

Terzo: in ogni caso mettete sempre il vostro nome ed indirizzo ben chiaro sul retro.

E a questo punto, se avete adempiuto a tutte le regole e la lettera non arriva, è solo colpa della posta, non vostra (secondo il regolamento…).

E per finire, un consiglio a Poste italiane: non sarebbe il caso di rivedere le norme e cercare comunque di recapitare la corrispondenza al destinatario (facendosi, ovviamente, pagare il dovuto) anziché aprire contenziosi con i clienti distratti ed ignari degli articoli 17 e 18 del Regolamento?

Pasqua 2009

Sunday, 12 April 2009
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Oggi il pensiero non può che essere rivolto alla drammatica situazione della povera gente abruzzese.

Poco fa ho sentito un amico che si trova a l’Aquila, ai suoi occhi la situazione è anche più disperata del primo giorno: l’ha definita una Pasqua allucinante, non ci sono parole per poterla descrivere.

Nonostante tutto, auguri sinceri a tutti i frequentatori, autori e moderatore del blog.

Sergio Fornasini

L'orologio si è fermato

Friday, 10 April 2009
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L’orologio  si è fermato alle 3 e 32 minuti, la facciata della vecchia chiesa del XII secolo riporta la profonda spaccatura che che ha interrotto lo scorrere del tempo nella tranquilla S. Eusanio. Nel servizio andato in onda al Tg1 del 9 aprile, Gabriele Mastellarini coglie  l’immagine simbolo della profonda ferita che ha colpito la terra d’Abruzzo. Con le riprese del valido operatore Luigi Di Carlo ci narra di questo paesino, nel quale i soccorsi sono arrivati dopo 24 ore dal sisma. Drammatico il racconto dell’uomo che ha estratto dalle macerie, a mani nude, il fratello e la cognata.

L’orologio di S. Eusanio è successivamente comparso nelle immagini mandate in onda da varie televisioni.

Alessandra Cora ora canta in cielo

Friday, 10 April 2009
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Non conoscendoli direttamente, i volti dei morti sotto le macerie d’Abruzzo li possiamo solo immaginare, associandoci al dolore per la loro perdita. Internet, la grande rete, rende più straziante e vicina la tragedia: YouTube in questa circostanza rende ancora più dolorosa la realtà e ci mostra il volto di questa giovane, bella e brava ragazza che è morta insieme alla madre nel crollo della propria abitazione. Ricordiamola così, portiamole un fiore virtuale nel suo spazio web

Sciacalli e sciacallaggi televisivi

Friday, 10 April 2009
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Quello che ha condensato in pochi minuti di video “Striscia la notizia” è un esempio efferato di uso criminoso e molesto dello strumento televisivo da parte di giornalisti che sembrano improvvisati. Per la sua presumibile professionalità consolidata, sorprende particolarmente la grande preoccupazione di Sposini per il ritardo nella messa in onda degli spot pubblicitari. Questi si che li dovremmo mandare in campeggio o al mare, tutti quanti (sf)

Sisma Abruzzo/ 'Economist': Berlusconi sbaglia su no aiuti esteri

Thursday, 9 April 2009
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Roma, 8 apr. (Apcom) – L”Economist’ solleva dubbi sulla dichiarazione di Silvio Berlusconi di non voler accettare aiuti esteri per l’Abruzzo se non per la ricostruzione. “I disastri – scrive il settimanale britannico in un articolo del numero domani in edicola – possono creare o distruggere gli uomini politici, come hanno testimoniato Rudolph Giuliani e George Bush.

L’iniziale reazione di Berlusconi è stata vigorosa e senza passi falsi. Ha cancellato un viaggio a Mosca, si è precipitato nell’area e ha fatto un sopralluogo in elicottero. Il giorno dopo è tornato per annunciare il dispiegamento di 14.500 tende per gli sfollati. Ma poi ha fatto una battuta inopportuna sulle persone accalcate nelle tende, suggerendo loro di sentirsi come in ‘un campeggio nel fine settimana’. Ha anche rifiutato le offerte di aiuto straniero, insistendo sul fatto che quello italiano è un ‘popolo fiero’ e benestante. Vero, ma l’ampiezza del danno è scoraggiante. E il Governo, gravato da un debito pubblico che supera il pil annuale dell’Italia, è limitato in quello che può fare”.

Ricordando i precedenti terremoti di Umbria e Marche e dell’Irpinia, e gli scandali legati a quest’ultimo, il settimanale britannico conclude: “I Governi italiani non hanno pagato per le loro malefatte perché di solito cadevano prima che le conseguenze divenissero evidenti. Mr Berlusconi e i suoi ministri prevedono di essere al Governo fino al 2013. Questa volta si potrà chiedere loro conto”.

SIGNORI GIUDICI DEL TAR, VERGOGNATEVI!

Thursday, 9 April 2009
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di Gianluigi De Marchi per dituttounblog.com

L’Italia è un paese di Santi, di Navigatori, di Eroi e di Giudici. Certo, Giudici (coll’iniziale maiuscola, perché sono intoccabili come gli altri personaggi citati dalla famosa frase).

Il Parlamento (questo sì con la maiuscola!) ha votato un anno fa una legge che obbliga le banche a concedere il trasferimento dei mutui ad un’altra banca su richiesta del cliente (quando evidentemente ha trovato condizioni molto migliori) senza applicare spese e senza discutere.

Le banche (con l’iniziale rigorosamente minuscola) hanno continuato imperterrite a fare gli affari loro, impedendo con mille cavilli ai clienti di esercitare il loro diritto.

L’Autorità che sorveglia il mercato ha giudicato scorretto tale comportamento, affibbiando pesanti multe (per un totale di 10 milioni di euro) a 20 istituti di credito che del decreto Bersani avevano fatto carta straccia; giusto, giustissimo, la legge non può essere violata, anche se riduce un po’ i mostruosi profitti ottenuti prestando denaro a chi ne ha bisogno…

Cosa hanno fatto le banche?

Hanno pagato, chiedendo scusa e promettendo di non farlo più, come i bambini sorpresi con le mani nel vasetto della marmellata? Nossignori, hanno fatto opposizione davanti ai Giudici del tribunale amministrativo e sono riusciti ad avere una sentenza che annulla le sanzioni.

Oplà, il gioco è fatto, continuiamo pure a violare le leggi ed a danneggiare i clienti, tanto ci pensano i Giudici a darci una mano…

Eppure la condanna dell’Autorità era chiara, leggete bene: “Le banche hanno spinto il cliente ad orientarsi verso la sostituzione del mutuo, molto più costosa del trasferimento. Hanno fatto pagare oneri non previsti dalla legge. Hanno violato l’obbligo di diligenza professionale dando informazioni incomplete ed inesatte“.

Consiglio per i lettori: se avete chiesto di trasferire il mutuo in un’altra banca e ve lo hanno rifiutato, oppure lo hanno fatto facendovi pagare delle spese, correte da un esperto, fategli vedere tutte le carte, chiedete se tutto è stato fatto correttamente, reclamate chiedendo il rimborso delle spese non dovute.

E’ ora che tutti diano segnali chiari ai cosiddetti “poteri forti” che finora hanno fatto il bello e cattivo tempo, arricchendosi a dismisura alle spalle dei clienti, anche a costo di violare la legge!

Giornalisti del Mediterraneo – Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica

Thursday, 9 April 2009
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mediterraneo

riceviamo e volentieri pubblichiamo – sul concorso leggi anche questo articolo

Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica
1° Concorso Internazionale “Giornalisti del Mediterraneo”

Il 1° Concorso Internazionale “Giornalisti del Mediterraneo” nasce sotto l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per l’Editoria e la Comunicazione, della Presidenza dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, della Presidenza del Parlamento Europeo, dei Ministeri delle Politiche Europee, Università e Comunicazioni, nonché di istituzioni nazionali e internazionali. Al primo appuntamento, dunque, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente del Senato Renato Schifani hanno riconosciuto l’alto valore internazionale del Concorso, inviando entrambi una medaglia di bronzo.
“L’alto riconoscimento da parte delle massime cariche dello Stato – spiega Tommaso Forte, giornalista e ideatore dell’evento – è la giusta valorizzazione del lavoro svolto e della progettualità socio-culturale dell’evento, finalizzato a promuovere le nuove leve del giornalismo internazionale”.
La premiazione dei vincitori si terrà il 30 maggio pv alle ore 18.30 presso lo Sheraton Nicolaus Hotel di Bari

Dott.ssa Anna Maria Macchia
Ufficio Stampa e Comunicazione

Via Giuseppe Di Vittorio, 66
70025 Grumo Appula – Ba
080/7831125 – 346/8262198
info@terradelmediterraneo.it
www.terradelmediterraneo.it

Salvati da un presentimento – Servizio di Gabriele Mastellarini per il Tg1 del 8 marzo, ore 13:30

Thursday, 9 April 2009
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Una storia drammatica narrata dal bravo Gabriele

Palermo: processo mafia e massoneria rinviato al 24 aprile, alla sbarra anche Dell’Utri

Thursday, 9 April 2009
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da www.ecodisicilia.com

Si svolgerà il 24 aprile prossimo il processo “Hiram” che vede alla sbarra imprenditori, un faccendiere ed un impiegato del ministero della giustizia in servizio alla cassazione per corruzione in atti giudiziari e concorso esterno in associazione mafiosa. Tra i 27 testi citati dai pm Fernando Asaro, Paolo Guido e Pierangelo Padova c’è anche il senatore del Pdl, Marcello Dell’Utri che dovrà riferire in merito ai suoi rapporti con gli imputati, ed in particolare con Rodolfo Grancini, Calogero Licata e Nicolò Sorrentino.

Inoltre, sui contenuti dell’incontro avvenuto in Roma il 19 luglio 2006 con alcuni degli imputati e ai colloqui telefonici avuti con Grancini. Nella lista testi figurano anche Edoardo Fazioli, presidente di sezione della Cassazione, Antonio Morgigni, consigliere della Suprema corte, l’ex rettore della Chiesa Sant’Ignazio di Loyola, Ferruccio Romanin, l’economo della provincia d’Italia della Compagnia di Gesù e superiore della comunità di Sant’Ignazio, Francesco Deluccia.

Nel processo sono imputati l’imprenditore Michele Accomando, il ginecologo palermitano Renato Gioacchino De Gregorio, il faccendiere Rodolfo Grancini, l’imprenditore Calogero Licata, l’impiegato della Cassazione, Guido Peparaio, e gli imprenditori Calogero Russello e Nicolò Sorrentino originari delle province di Agrigento e Trapani.

L’accusa ipotizza che vi siano state corruzioni per ritardare la celebrazione di processi in Cassazione o l’esecuzione di misure cautelari. Nel gruppo emerge la figura del faccendiere umbro Rodolfo Grancini, massone e presidente di uno dei Circoli del Buon governo di Marcello Dell’Utri, col quale sono stati individuati alcuni contatti telefonici e diversi incontri. I pm hanno chiesto ai giudici di sentire Stefano De Carolis Villars, per riferire sui rapporti con gli imputati e con le logge massoniche siciliane, inoltre sulle richieste formulategli da alcuni imputati finalizzate ad ottenere vantaggi processuali.

Sabotaggio e colpevoli d'abruzzo

Wednesday, 8 April 2009
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nota di Giuseppe Mele da Facebook

Abruzzo. Paura, dolore e tristezza. Offerta diretta d’aiuto a qualcuno degli sfollati che conosco, unica forma d’aiuto in cui credo (no intermederian, no pasaran)

Il web dà la notizia della prima scossa due minuti dopo. La radio tre ore dopo. La tv la mattina dopo; eppure è sempre lì a vendere materassi e a preoccuparsi della stitikezza.

I giornalisti uomini proletari trasmettono da luoghi periferici molto presto e molto tardi. Con attenzione, temendo lo stalking d’ambiente, danno la parola a chiome lunghe femminili, bionde, brune, rosse, in vie assolate, col rischio del pericolo- bisogna stare in mezzo alla via, può cadere di tutto – alle ore di punta. La sera una bionda in posa ducesca recita la classifica dello share delle trasmissioni sul disastro: consiglio la regione abruzzo di chiedere un cachet miliardiario come attore protagonista. Leggi il resto –> »

TGR Abruzzo: Gabriele Mastellarini apre l'edizione serale dalla casa dello studente a l'Aquila

Wednesday, 8 April 2009
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TGR Abruzzo: servizio da Onna di Gmast

Tuesday, 7 April 2009
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per il TGR del 6 aprile 2009 – ore 19:30. Purtroppo la qualità del download in streaming dei Tg regionali dal sito Rai non è eccellente

La dignità e la forza dei sopravvissuti

Tuesday, 7 April 2009
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di Sergio Fornasini per dituttounblog.com

Scene commoventi arrivano dalla TV, sia pubblica che privata. Il merito non è di registi, produttori, tecnici, giornalisti ed operatori, ma della gente. Dignitosa ed orgogliosa gente abruzzese: seppur ridotta in mezzo alla strada trova la forza e l’equilibrio di accontentarsi della propria auto quale giaciglio per la notte, riservando a quanti ipotizzano meno fortunati di loro il rifugio delle poche tende allestite dallo Stato, per mezzo della Protezione Civile. Se non fosse chiusa l’autostrada A24 mi assalirebbe la voglia di venire a dormire in mezzo a voi, gente vera.

Povere vittime degli eventi naturali e dell’incuria degli uomini, chissà come giudichereste, se aveste la possibilità di vederle, tutte le minchiate che passano in TV sopra la vostra pelle, in questi drammatici momenti.