BB (Brutto Briccone)

Thursday, 8 January 2009
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di Gianluca Perricone per giustiziagiusta.info


Ma no, ma quale farabutto…No, neppure complice o fiancheggiatore, né mattinale o velina di chicchessia. A me piace chiamarlo, quasi con dolcezza, Brutto Briccone (BB in seguito, come nei verbali di pg) perché Marco Travaglio è così: un po’ come Benigni, con la differenza che lui (Benigni) è colto ed intelligente e quindi può anche permettersi il lusso di essere (in modo, appunto, colto ed intelligente), provocatorio ed irriverente. Il comico toscano, del resto, l’irriverenza di cui sopra l’ha come bagaglio proprio; BB, invece, porta le valige, “copia e incolla” per conto d’altri (se necessario, per la “causa”, riesce anche ad estrapolare solo frasi stravolgendo così il senso compiuto di un discorso).

E fu così che il capomastro molisano mette sul proprio blog (come, del resto, avviene tutti i lunedì) la rubrica di BB intitolata “Passaparola”.

Lunedì 5 gennaio ci si aspettava che il portavoce di foro si occupasse di finanziamenti pubblici ad associazioni che sono alle spalle di partiti politici (anziché ai partiti stessi come legge prevede), di figli che se ne vanno dal partito anziché dimettersi dal consiglio provinciale dopo aver segnalato telefonicamente amici e simili, di provveditori alle Opere pubbliche amici prima e perfetti sconosciuti poi, di notizie che escono dai Tribunali come acqua dai rubinetti; insomma che si occupasse dell’attualità. Invece niente di tutto questo. Lunedì scorso BB si è occupato di Bettino Craxi prendendo spunto da un servizio sullo statista socialista trasmesso da Canale 5. Stia tranquillo BB: quando magari tra duecento anni sarà il suo turno (speriamo che fino ad allora non resti sempre in Rai altrimenti i contribuenti rischiano il fallimento), nessuno lo ricorderà come statista e forse solo Santoro spenderà qualche parola per la sua losca figura. Ciò premesso, il Nostro ha sparato contro Craxi così come neppure Fidel Castro riuscirebbe a fare contro gli Usa (forse per questo Castro è entrato comunque nella storia, mentre BB al di là del clan dei manettari non riesce ad andare).

Parla di “famigli” e di “padrinaggio” come solo un buon esperto della materia potrebbe fare, definisce il leader socialista “pregiudicato e latitante” dimenticandosi (ma quella della facile amnesia è una caratteristica del soggetto) che per il latitante Craxi furono proposti anche i funerali di Stato respinti con fermezza (poi qualcuno spiegherà il significato del termine “fermezza” a BB) dalla famiglia e non facendo alcun tipo di riferimento a proposito di quanto declamato dalla Corte di Giustizia europea sul vero e proprio accanimento giudiziario al quale Craxi fu sottoposto: BB ha dimenticato anche questo! “Craxi tuonò contro la politicizzazione della magistratura” dice tra l’altro BB nel suo intervento. Dopo diversi anni, aggiungiamo noi, se ne sono accorti anche gli amici di BB, gli stessi che sono a loro volta diletti sostenitori del quotidiano per il quale il Nostro collabora. Nel “Passaparola” in esame, si può leggere di tanti finanziamenti ma non di quelli in rubli: in quel periodo, evidentemente, il BB era impegnato in qualche resort a curarsi con i fanghi. Si sente sproloquiare ancora: “Ci hanno fatto vedere che Craxi fu il primo a toccare il tabù della intoccabilità della Costituzione, come se fosse un bene predicare contro la Costituzione del proprio paese…”.

Qualcuno spieghi al passaparolaio che la modifica-aggiornamento della Carta Costituzionale (“non nei suoi principi fondamentali” come ha sottolineato di recente anche il Capo dello Stato) non vuol dire “predicare contro” ma soltanto aggiornarla ai tempi. Se poi il problema di BB è costituito dalla intoccabilità della Casta (dei magistrati), l’argomento – ci dispiace per lui – non è annoverato tra i succitati principi fondamentali. Ma dall’intervento di lunedì scorso di BB abbiamo appreso una novità. Testualmente: “Sappiate che per Mani Pulite non si è suicidato nemmeno un imputato. Quando dico nemmeno uno, vuol dire nemmeno uno: zero sono i suicidi in carcere dell’inchiesta Mani Pulite”.

E’ più credibile (ed anche più bella a vedersi) BB nel senso di Brigitte Bardot; l’altro è solo un travaglio per il buongusto.

Crollo della fiducia nei media

Thursday, 8 January 2009
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estratto sullo stato della comunicazione in Italia, dal rapporto annuale 2008 del Censis:

L’ambigua deriva della comunicazione nella dialettica politica. La televisione è il principale strumento utilizzato per formarsi un’opinione sull’offerta politica in campagna elettorale (il 78,3% degli elettori, in crescita rispetto alla precedente tornata elettorale del 2006). Segue la carta stampata (20,8%). I rapporti non mediati, come il confronto con familiari e parenti (16,7%), la partecipazione diretta a incontri politici, comizi e assemblee (9,8%), o anche le discussioni con amici e colleghi (9,2%), sono canali preferenziali per quote via via decrescenti di elettori.

Internet è la fonte informativa per una fetta ancora minoritaria del corpo elettorale (7,6%, in crescita rispetto alla precedente rilevazione), con un livello di importanza assimilabile ai tradizionali volantini e materiali di propaganda dei partiti, e maggiore di quella attribuita a un altro mezzo tradizionale come la radio (6,3%, in netta flessione rispetto al 13% registrato alle elezioni del 2006).

Nel complesso rapporto tra potere politico e media, si nota anche che nell’ultima legislatura si contano 64 deputati giornalisti (la quarta professione rappresentata alla Camera, dopo avvocati, dirigenti e imprenditori, prima dei funzionari di partito) e 28 giornalisti senatori (la sesta professione attualmente rappresentata al Senato): praticamente c’è un giornalista ogni dieci parlamentari. Ma si registra anche un pericoloso crollo della fiducia nei media (senza eccezioni per nessun mezzo), più bassa in Italia che negli altri Paesi europei. La stampa gode della fiducia del 36% dei cittadini (il valore medio in Europa è pari al 44%); la televisione è il mezzo di cui gli italiani si fidano di meno (solo il 35% la ritiene affidabile, valore che sale al 53% nella media europea); si fida della radio il 42% degli italiani (è il mezzo di comunicazione considerato più attendibile, ma con un consenso comunque inferiore al 61% medio europeo); infine, Internet è pienamente apprezzata dal 35%.

Che freddo che fa!

Thursday, 8 January 2009
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6 gennaio: «guerra del gas» tra Russia e Ucraina, solo il 20% del normale flusso di gas metano arriva verso l’Europa. Il ministro Scajola dichiara: siamo al sicuro. Dalla Reuters: Secondo Scajola i livelli di stoccaggio “possono assicurare riserve per alcune settimane”, senza contare “consumi relativamente bassi, dovuti tra l’altro ad un inverno inizialmente mite”. – Inverno mite??? –

7 gennaio: Il governo ha diramato una nota in cui comunica che la Russia ha interrotto tutte le forniture di gas che passano attraverso le condutture istallate sul territorio ucraino. Ricorso a stoccaggi aumentato del 57% in un giorno

8 gennaio: Gazprom continua a lasciare a secco l’Europa. Da Rainews24.it: “Gas, l’Italia lasciata a secco dalla Russia. Autonomia per tre settimane”

Trovate le differenze!

Thursday, 8 January 2009
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click per ingrandire l’immagine

Osservate attentamente l’immagine soprastante : le due donne in essa rappresentate, sebbene molto simili, non sono la stessa persona. Una di loro e’ Maria Rosaria Carfagna, ministro italiano per le impari opportunita’; l’altra e’ Irina Spalko, la spietata responsabile del reparto militare sovietico “guerra psichica” nel film “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo“. Il primo dei miei 24 lettori che sapra’ associare correttamente nomi e immagini vincera’ il sexy calendario di Irina Spalko. O era di Mara Carfagna ?

(un simpatico test proposto dal blog UglyKidBlog.it)

Riflessioni del Divo

Thursday, 8 January 2009
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Se non avete visto il film “Il Divo” eccone da YouTube un passaggio molto intenso. Se l’avete già visto, non vi farà male ripetere l’esperienza (sf)

Grillo…cazzo…Grillo…

Thursday, 8 January 2009
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C’è una moltitudine di argomenti che vengono trattati in questo blog, ultimamente cerco di stimolare la discussione su Alitalia ed i rapporti fra Lega e Berlusconi ma il dibattito non si accende. Mi sembra un argomento bello caldo, non a caso oggi è sulle prime pagine dei giornali, forse non interessa i nostri lettori. Passiamo allora ad un argomento innegabilmente più affine ai gusti dei commentatori, eccolo qua tratto dal blog.trovoio.it, buona lettura. (sf)

Mi chiedo se tu e  Travaglio avete fatto degli aperitivi insieme….

Altra cosa che mi chiedo…la casetta a Lugano te l’ha pagata il blog?

altra cosa mi chiedo…oltre lo “PSICONANO” come lo chiami tu il berlusconi, è peggio di quelli che hai votato TU fino ad ora??

Dacci una piccola spiegazione a questi piccoli pensieri.

Ma TU… CHI SEI…… io potrei raccontarne 1000 su di te, non lo faccio, ma potrei farti capire che in gioventu’ si fan cazzate, ricordi il covo?

Ricordi le mangiate GRATIS al covo?

Ricordi  le focaccine alle 7 di mattina a santa?

Ricordi quello che raccontavi????

Ricordi quel che combinavi? e la donazione del sangue? fronte mare :)

Sii uomo, non solo a metà….

Travaglio ti sta sputtanando, è solo un povero pistola…. chissà, magari figlio di p…apa’ :)

Cambia gente, questi puzzano, sono pagati per mandarti nella cacca.

saluti.

fonte articolo: blog.trovoio.it

Cucù: Berlusconi preferisce Lufthansa. Anzi no, meglio Air France

Thursday, 8 January 2009
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Dal Financial Times del 19 novembre, dopo l’incontro con Angela Merkel: meglio Lufthansa

Da Il Tempo del 7 gennaio: Berlusconi, nessuna obiezione su Air France

ALITALIA: BOSSI: IL PROBLEMA MALPENSA RESTA

Wednesday, 7 January 2009
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Da IrisPress.it – Si infiamma il dialogo a distanza su Malpensa. Oggi era in programma un incontro tra Bossi e Berlusconi ma è stato rimandato a causa del maltempo che imperversa su Milano. Leggi anche: Bossi: ”Berlusconi l’è un pu’ incasà, ma…” su ilsalvagente.it (sf)

(IRIS) – ROMA, 7 GEN ore 15.18 – Il premier Berlusconi in una conversazione con il direttore di Libero dal titolo ‘ Caro Bossi, ora piantala!’ ha risposto alle affermazioni del senatur che ha definito Mlapensa ancora come un problema da risolvere.

‘Malpensa e il Nord stanno a cuore a me almeno quanto a Bossi e alla Lega’ ha sottolineato il premier Berlusconi.

“Caro Berlusconi fa’ concorrenza a Bossi sennò ti scappa il Nord”

Wednesday, 7 January 2009
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da il Foglio.it

Parla Roberto Formigoni

Esiste una questione settentrionale, Malpensa ne è la metafora e Berlusconi deve “battere un colpo”. Non può passare il messaggio che solo Bossi e gli amministratori locali hanno a cuore gli interessi dell’area più produttiva del paese: ne va del futuro del centrodestra, dice Roberto Formigoni al Foglio. “La Lega avanza elettoralmente e noi non possiamo lasciare certi temi completamente scoperti e sguarniti. Malpensa non è solo un tema economico ma anche una questione politica alla quale il Pdl nazionale non può abdicare. Con Bossi non ci sono problemi né in regione né al governo – assicura il governatore lombardo – ma con la Lega bisogna instaurare un rapporto necessariamente competitivo”. Formigoni non suona solo l’allerta per FI, che secondo alcuni sondaggi nelle regioni settentrionali crescerebbe meno dell’alleato leghista.

Formigoni lancia anche un avvertimento che alle orecchie della nuova Alitalia, detentrice di un monopolio di fatto sulla tratta Roma-Milano, potrebbe suonare sinistro: “Facciano pure l’accordo con Air France – dice – E noi attueremo la secessione aviatoria. Chiederemo e otterremo dal governo non soltanto libertà di accesso a Malpensa da parte di tutte le compagnie internazionali che vogliono piazzare nuovi aerei. Ma pretenderemo anche la rimessa in discussione di tutto il monopolio di Alitalia, a partire dalla tratta Milano-Roma. Ovvero la gallina dalle uova d’oro del traffico aereo italiano. Creeremo insomma le condizioni per un rapporto conflittuale con la nuova Alitalia. Cai sarà una piccola compagnia al servizio di Roma e del sud, mentre Malpensa avrà il proprio mercato aeroportuale ed entro il 2015 tornerà a essere uno dei più grandi hub d’Europa. E’ una soluzione dalla quale tutti escono un po’ sconfitti – conclude Formigoni – ma alle strette il tessuto produttivo del Nord non potrebbe che attuare questa strategia”. Ammesso che il governo sia d’accordo, perché Cai ha rilevato Alitalia contando anche sulla forza dei monopoli di fatto. “O si fa un accordo con Lufthansa o Berlusconi garantisca la totale liberalizzazione delle rotte. Compresa Roma-Milano”. Punto.

Alle ultime elezioni amministrative che si sono tenute nel Nord, in Friuli, la Lega ha superato in consensi il Pdl, ovvero la somma di FI e An. Il coordinatore di Forza Italia, Denis Verdini, ha più volte dichiarato che il partito unico del centrodestra ha perso voti a vantaggio di un alleato fedele ma furbo, al quale il consenso va conteso “ventre a terra”. Contemporaneamente alcuni sondaggi riservati, commissionati da FI in questi mesi, confermano il travaso di consensi in un’area geografica nella quale Berlusconi è storicamente fortissimo. “I sondaggi ci sono, non sono tutti concordi ma certo è vero che la Lega avanza – spiega Formigoni – quello del Friuli è un dato inoppugnabile. Il Pdl ha il dovere di mantenere integri i propri voti al Nord. Il nuovo partito ha bisogno di mettere in campo una maggiore sensibilità per il settentrione. E’ un’operazione che va condotta con determinazione. E il caso di Malpensa è un occasione, un richiamo storico. Non rispondere alle domande, agli interessi e ai bisogni strategici di quest’area del paese avrebbe certamente delle conseguenze politiche. Il Pdl ha vinto le elezioni ad aprile anche attraverso le sue proposte per Malpensa, adesso non ci si può tirare indietro. Questa battaglia va vinta, e la deve vincere Berlusconi. Il partito unico del centrodestra”.

Ma come? “Partendo da Malpensa, ma poi costruendo un Pdl federale. Deve essere chiaro a tutti che le istanze del territorio sono diventate molto importanti. La politica nazionale è la sintesi tra gli interessi comuni a tutto il paese con gli interessi locali. Per questo io invito il mio partito a schierarsi convinto a difesa di Malpensa. Non in contrapposizione a Roma ma attraverso quella sintesi che dev’essere la forza di un grande partito nazionale”.

di Salvatore Merlo per il Foglio.it

LIBRI. CONTROINCHIESTA SULLA COMMISSIONE MITROKHIN E IL CASO LITVINENKO

Wednesday, 7 January 2009
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Gabriele Paradisi, “Periodista, di la verdad! – Controinchiesta sulla Commissione Mitrokhin, il caso Litvinenko, e la repubblica della disinformazione”, Giraldi Editore, Bologna 2008, ISBN 978-88-6155-260-9, 324 pp., Euro 14,00. Info www.cielilimpidi.com/?p=395; www.paologuzzanti.it/?p=897

(Nella foto Alexander Litvinenko)

Cultur@. Pubblicità su France Télévision: rien ne va plus!

Tuesday, 6 January 2009
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di Nicoletta Salata

L’8 gennaio del 2008 Nicolas Sarkozy, auspicando “una rivoluzione culturale nella televisione di servizio pubblico” annunciava il progetto di una riforma riguardante la pubblicità televisiva.

Il 17 dicembre 2008, dopo 80 ore di dibattito, l’Assemblea nazionale ha adottato il disegno di legge di riforma del settore audiovisivo, che prevede l’eliminazione – per il momento in parte ma totale entro il 2011 – della pubblicità sui canali di France Télévision.

Da ieri sera, 5 gennaio 2009, sui canali della rete pubblica France 2, 3, 4, 5, 0 niente spot pubblicitari dalle ore 20 alle 6 del mattino.

I palinsesti sono stati inevitabilmente rivoluzionati, con il programma in prima serata cominciato alle 20.35 e c’è da chiedersi se questo quarto d’ora di anticipo influenzerà in qualche modo il pubblico televisivo francese, di cui una parte certamente, a quell’ora, potrebbe essere ancora in tutt’altre faccende affaccendata.

La legge, che passerà al voto il 7 gennaio, non prevede soltanto l’abolizione della pubblicità sulla tv pubblica, ma anche la nomina per cinque anni – e la possibilità di revoca – dei presidenti di rete da parte del Presidente della Repubblica.

Per compensare la perdita di 450 milioni di euro, causata dai mancati introiti pubblicitari, la riforma introduce inoltre anche due imposte finanziarie: una tassa tra l’1,5% e il 3% sulle entrate pubblicitarie dei canali privati i cui ricavi siano superiori a 11 milioni di euro e uno 0.9% sul fatturato degli operatori telefonici.

Ai canali privati, a questo proposito, viene concesso un maggior spazio per gli spot, dai 6 minuti si passa a 9 all’ora, e anche la possibilità di citare i prodotti nel corso delle trasmissioni.

Se Sarkozy sottolinea che “la televisione pubblica non può funzionare secondo criteri puramente mercantili”, all’opposizione si ritiene che la riforma vada a beneficiare le tv private (soprattutto il patron di TF1-Martin Bouygues-grande amico del Presidente); la direzione di France Télévision assicura dal canto suo che, svincolata dagli obblighi pubblicitari, svolgerà un migliore servizio pubblico sponsorizzando programmi culturalmente più interessanti.

Nel frattempo una maggioranza dei dipendenti di France 2 e France 3 indicono uno sciopero.

Ma tutto lascia supporre che domani, giornata del voto definitivo, si ripeterà solo quello che implicitamente (e di fatto)  è già stato pronunciato: “les jeux sont faits”!

E' MORTO MARIO MAGNOTTA

Monday, 5 January 2009
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L’Aquila, 5 gen. – Mario Magnotta, il bidello piu’ famoso d’Italia, reso celebre ovunque dallo scherzo telefonico della ‘lavatrice’ e’ morto nella notte tra il 4 e 5 gennaio all’ospedale San Salvatore de L’Aquila dove era ricoverato a causa di una embolia polmonare molto estesa.

Mario Magnotta aveva 66 anni. Bidello in pensione era diventato molto noto in tutta Italia grazie al suo carattere burrascoso ma soprattutto per le sue frasi in dialetto aquilano registrate nel 1986 su cassetta durante uno scherzo telefonico (quello della lavatrice appunto) circolato dopo poco tempo in tutta Italia, anche su Internet. Un vero e proprio successo che ha portato l’ex bidello ad essere invitato in diverse trasmissioni radio-televisive nazionali come ‘I fatti vostri’, ‘Piazze d’Italia’ e ‘Maurizio Costanzo Show’. Numerosi anche i fan club sorti un po’ ovunque dopo le serate trascorse in discoteca nelle quali Magnotta veniva invitato. La frase ‘M’iscrivo ai terroristi’ e’ finita persino nei testi di una canzone di Cristicchi. Ultimamente Magnotta aveva fatto qualche apparizione come opinionista anche su una televisione web locale (www.aquilatv.it) interventi finiti subito su ‘YouTube’ insieme ad altri scherzi che lo hanno visto protagonista.

Il sito a lui dedicato http://www.magnotta.it e’ da sempre uno dei piu’ cliccati della rete. I funerali si svolgeranno mercoledi’ 7 gennaio alle ore 16 presso la chiesa di San Pio X al Torrione quartiere nel quale risiedeva Mario Magnotta.

I paletti del Senatur

Monday, 5 January 2009
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di Sergio Fornasini per dituttounblog.com

La Lega non ci sta, l’idea dell’ingresso di due nuovi ministri nell’esecutivo è in contrasto con il progetto di federalismo. A scatenare l’ennesimo stop a Berlusconi da parte del Carroccio sono state voci di promozione a ministro per Michela Vittoria Brambilla, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per il Turismo, e per Ferruccio Fazio, attuale sottosegretario al ministero del Lavoro Salute e Politiche Sociali. Vengono indicati rispettivamente come probabili nuovo vice ministro per il Turismo e come nuovo ministro della Salute.

Le prime dichiarazioni leghiste arrivano da Roberto Calderoni, ministro per la Semplificazione, che sottolinea come turismo e sanità siano materie di carattere regionale, accentrare le decisioni va in direzione completamente opposta al federalismo che la Lega si è posta come obiettivo primario. Sul fronte FI risponde Dell’Utri minimizzando e dicendosi certo della prossima nomina.

Ultimo di una lunga serie, la Lega Nord ha posto diversi paletti sul cammino del governo. Solo nel mese scorso ha più volte lamentato il languire della riforma in senso federalista, ormai indifferibile secondo la loro strategia. Mentre il premier indicava tra le priorità il presidenzialismo (22 dicembre), era subito frenato da Umberto Bossi, che oltretutto è anche il ministro per le Riforme e non era affatto d’accordo su questo specifico cambiamento. Poi altre dichiarazioni di Berlusconi sulla priorità nel 2009: la riforma della giustizia e delle intercettazioni (26 dicembre). Anche queste parole non suonavano affatto gradite al popolo padano, che di nuovo faceva sentire la sua voce. Così il giorno dopo il premier correggeva il tiro in un’intervista a Sky Tg24 dichiarava: prima il federalismo, poi tocca alla giustizia.

L’impazienza è stata fin qui molto ben gestita dalla Lega, che subito dopo le elezioni di aprile aveva ripetutamente dichiarato “federalismo entro dicembre”. Dopo la pausa estiva, alla ripresa dei lavori parlamentari il progetto di riforma in senso federalista non era stato però particolarmente curato da parte dell’esecutivo. Con lo scorrere del tempo è apparso evidente che i tempi tecnici non consentivano altra scelta: nuova scadenza fissata a gennaio 2009. Il sovrapporsi di ulteriori priorità dichiarate dal premier deve aver colmato la misura, ora legittimamente Bossi non ne vuol più sapere di rimandare ancora e si fa sentire. A complicare i rapporti ci si mettono ora le ventilate ipotesi di nuovi ministri su attività che, nell’idea padana della riforma, spettano invece alle amministrazioni regionali. Ed anche qualche mal di pancia leghista sul ruolo futuro di Malpensa con l’avvicinarsi della partneship di Alitalia con Air France-Klm.

In definitiva nulla di catastrofico o particolarmente preoccupante per il governo, si tratta di chiarimenti interni. L’aspetto significativo è che, nei fatti, le correzioni di rotta al governo Berlusconi le possono dettare le sole forze componenti il governo stesso, in pratica l’opposizione non ha voce in capitolo su quanto sta portando avanti l’esecutivo. Dalla cosiddetta opposizione sembra arrivare solo la voce di Gianpiero D’Alia (UDC) che reputa l’iniziativa in contrasto con la costituzione.

Sulla vicenda dei nuovi ministri hanno espresso le loro perplessità anche esponenti di AN, in particolare Gasparri che reputa inopportuna l’ipotesi. Per due motivi: bisognerebbe ridistribuire le cariche fra le varie forze componenti il governo a causa dei mutamenti di equilibrio e si renderebbe necessario intervenire con una legge, presumibilmente proposta dal governo, in quanto il numero massimo dei ministeri è stabilito da una norma legiferata dal precedente governo. Per una volta mi trovo perfettamente d’accordo con lui. In via riservata interviene anche il Presidente Napolitano, a quanto viene riportato non si oppone ma richiama il governo a non incrementare il numero complessivo dei suoi componenti.

La vicenda è praticamente invisibile sui maggiori organi di informazione online.

Stampa indipendente

Monday, 5 January 2009
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dal blog di Massimo Mantellini – Ovvero la matematica talvolta è davvero un’opinione (click sull’immagine per ingrandire)

Una tragedia di troppo

Sunday, 4 January 2009
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di Sergio Fornasini

È veramente un dramma doloroso quello che ha visto spegnere la vita di una bambina di 9 anni e della sua giovane madre in un incidente stradale a Latina. Ne hanno parlato abbondantemente i media, in particolare la TV. Secondo me sulla vicenda i giornalisti hanno perso una dolorosa ma preziosa occasione di evidenziare l’importanza delle misure di sicurezza passive in caso di incidente. A bordo della Fiat Multipla sulla quale viaggiavano le vittime sembra fossero in nove le persone a bordo tra adulti e bambini, l’auto è omologata per sei passeggeri ma i notiziari si sono guardati bene dall’evidenziare questo fatto come un possibile fattore di rischio. Non abbastanza cinture di sicurezza per tutti, niente seggiolini per i più piccoli.

Lo stato della vettura dopo l’incidente (nella foto in alto) non appare disastroso, come anche i danni causati al distributore sul quale l’auto si è schiantata. Eppure sono morte due persone ed altri bambini sono rimasti gravemente feriti, la velocità non sembrerebbe essere stata molto elevata e l’auto stava viaggiando in città. Se le cinture fossero state allacciate o meno, almeno da alcuni degli occupanti della Multipla, non è dato sapere. Lo stabilirà forse l’inchiesta in corso sulle cause del sinistro.

Nel concreto i media non hanno fatto che ripetere più o meno le stesse cose con sfumature leggermente diverse. Nessuno si è soffermato a raccomandare di evitare leggerezze e di rispettare le regole quando si è alla guida, in particolare quando si hanno bambini a bordo. Eccesso di prudenza e rispetto per le vittime o scontato disconoscimento delle regole nella italica collettività? Insomma anche su un fatto di cronaca i mezzi di informazione non si differenziano di molto tra di loro, l’appiattimento è la vera regola ed uno dei pochi fatti certi della vicenda viene ignorato, almeno nelle sue conseguenze..

Ora entrambi i guidatori sono indagati per omicidio colposo, ma nulla sarà più lo stesso per la famiglia delle povere vittime.

Solo a titolo di generico esempio, inserisco il video di un crash test nel quale viene simulato l’effetto di un incidente d’auto, all’interno del veicolo una mamma senza cintura di sicurezza tiene in braccio un bambino. Pur trattandosi solamente di manichini in una simulazione, la scena è piuttosto impressionante.