Sti cazzi, Barigazzi! Il granchio di Furio Colombo segnalato da questo blogiornale è ripreso da Dagospia
Thursday, 21 August 2008Da www.dagospia.com
LETTERA
Il grande Furio Colombo non sa usare Google. Essendo il genio che e’ dovrebbe sapere che Google in italiano riporta prima i risultati in lingua italiana e poi quelli in altre lingue. Se invece di digitare {Iacopo Barigazzi} avesse digitato {“Iacopo Barigazzi” Newsweek} avrebbe evitato di fare la figura che ha fatto. Oppure, se avesse provato con Google.com invece di Google.it, avrebbe avuto il risultato non da lui sperato. Devo ringraziare sia lui che Sartori per avermi aiutato a prendere una decisione. Io come loro sono un professore universitario in USA. Vedo che i professori universitari americani che tornano in Italia si rincoglioniscono. Per cui mi salvo e resto qui negli United States of America.
Cheers (saluti),
Marco il grillo originale (non cercate il mio nome su Google – e’ uno pseudonimo)
LETTERA
SENZA ENTRARE NEL MERITO DELLA POLEMICA, VORREI DARE UN PICCOLO CONTRIBUTO AL “GIALLO BARIGAZZI”. ERA L’INVERNO DEL 2003-2004 QUANDO, ASSIEME AD ALTRI COLLEGHI, SEGUIVO A PARMA L’AFFARE “PARMALAT”. RICORDO BENE CHE, NEL GRUPPO DEI GIOVANI CRONISTI DELLE AGENZIE DI STAMPA, C’ERA ANCHE JACOPO BARIGAZZI. LAVORAVA (CREDO DA PRECARIO) PER LA REUTERS. (SE NON VADO ERRATA, È PURE FIGLIO DI UN GIORNALISTA). ERA UNO TRA I PIÙ SOLERTI. POI, L’HO PERSO DI VISTA. SE È APPRODATO A NEWSWEEK, MI COMPLIMENTO PER LA CARRIERA. CORDIALI SALUTI
MARISA FUMAGALLI
CORSERA, MILANO
QUANTI CAZZI, JACOPO BARIGAZZI! GIORNALISTA FANTASMA O INVIATO DI LUSSO? FURIO COLOMBO HA PRESO UN GRANCHIO, IL CRONISTA ESISTE!
di Gabriele Mastellarini www.dituttounblog.com
Chi e’ Jacopo Barigazzi, il giornalista di Newsweek che ha esaltato i primi 100 giorni del governo Berlusconi in un articolo uscito nei giorni scorsi? Ma, soprattutto, esiste veramente in carne ed ossa? Furio Colombo, ex direttore dell’Unita’ ha sostenuto che non c’e’ nessun “Barigazzi tra i collaboratori di Newsweek ne’ risulta accreditato presso la sala stampa estera a Roma”. Barigazzi, secondo Colombo, e’ un fantasma, “creato” da Newsweek per fare un favore a Berlusconi. “Il Giornale”, a firma di Paolo Bracalini, ha risposto invece che Barigazzi vive, fa il giornalista e “gode di ottima salute”, ma non pubblica nessuna foto, nessun curriculum, nulla di nulla.
Lo stesso Colombo, via Internet, ha verificato che Jacopo Barigazzi e’ un medico del 1500, ma una ricerca piu’ approfondita dice anche altro.
Bastava andare su Linkedin dove c’e’ il curriculum di Barigazzi, corrispondente da Milano per Newsweek: http://www.linkedin.com/pub/5/7ab/a50 .
Si tratta di un giornalista milanese, gia’ reporter per Reuters oggi all’Adnkronos e a Newsweek, che ha conseguito un master di giornalismo presso l’Universita’ di Milano.
Jacopo Barigazzi
Newsweek Milan special correspondent Milan Area, Italy
Business
reporter at Adnkronos
Precedenti esperienze
Business reporter at
Reuters
Assistant Producer at CNBC
Istruzione
Università degli Studi
di Milano – Master giornalismo 1999-2000
Curriculum dettagliato
Business reporter Adnkronos
November 2005 — Present (2 years 10 months)
Milan special correspondent Newsweek
September 2004 — Present (4 years)
Reuters
(September 2002 — June 2004 (1 year 10 months)
CNBC
(June 2000 — September 2002 (2 years 4 months)
Va detto inoltre che Barigazzi, insieme ai colleghi Dickey e Nadeau e’ stato fisicamente nel febbraio 2006 a Palazzo Grazioli, a intervistare per “Newsweek” il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in vista del suo viaggio a Washington. “L’intervista si è svolta la settimana scorsa con i giornalisti del “Newsweek” Christopher Dickey, Jacopo Barigazzi e Barbie Nadeau “davanti ad un cappuccino” a Palazzo Grazioli. “Le sue vanità sono ben visibili: capelli trapiantati, un makeup che assomiglia a un Pancake. Berlusconi è la quintessenza del latino, sicuramente non paragonabile allo stile laconico di Bush” (http://something-stupid.splinder.com/archive/2006-02).
Inoltre, per chi volesse leggersi gli altri articoli di Barigazzi su Newsweek, basta andare sul sito di Newsweek.
Consigliate i link anche a Furio Colombo!
INTERVISTA A PRODI A NEWSWEEK INTERNATIONAL BY BARIGAZZI
Non sono un illuso
di Christopher Dickey e Jacopo Barigazzi, Newsweek International, Lunedì 7 Novembre 2005
Romano Prodi è euforico e a ragione. L’ex Primo ministro italiano, già presidente della Commissione Europa, cavalca l’onda delle elezioni primarie organizzate lo scorso mese per unire l’opposizione di centrosinistra contro l’attuale Premier Silvio Berlusconi. I sondaggi anticipano che probabilmente vincerà le elezioni politiche fissate per il 9 aprile. Il 66enne ex professore di economia ha recentemente avuto un colloquio con i giornalisti del Newsweek Christopher Dickey e Jacopo Barigazzi. Eccone alcuni estratti:
Lei è ora alla guida dell’opposizione in Italia. Se diventasse primo ministro cosa significherebbe per l’Europa, gli Usa, e per il resto del mondo?
Non sono un esordiente. Così voglio essere giudicato per quello che ho fatto quando ero primo ministro in Italia e presidente della Commissione europea per più di cinque anni. Ho avuto una significativa esperienza di cooperazione con due amministrazioni americane. Abbiamo lavorato fianco a fianco. La questione che ci ha trovato in disaccordo è stata una sola: l’Iraq. Ero convinto che la guerra in Iraq avrebbe danneggiato i nostri interessi e quelli del mondo intero e sarebbe diventata un incubo. E ora non voglio dire di aver avuto ragione, ma lasciatemi mettere sul tavolo quelli che sono i problemi reali.
Berlusconi dice di voler riportare le vostre truppe in patria. Tra un anno ci saranno ancora truppe italiane in Iraq?
Se vinco decideremo un agenda per il ritiro delle nostre truppe. Lo decideremo la prossima primavera, perché forse non ci saranno più truppe italiane al momento delle elezioni. Sicuramente non farò colpi di teatro come ha fatto la Spagna.
Crede che l’Europa sarà più unita con lei primo ministro?
Certo. Giocare con Bruxelles contro Washington o viceversa è inutile. Penso che Berlusconi abbia provato a giocare il secondo tipo di partita: Washington contro Bruxelles. E il risultato è che l’Italia è fuori dal gioco.
La domanda cruciale è: gli italiani vogliono ancora far parte dell’Europa?
Rispetto a ciò l’Italia è come la Spagna. Nella nostra mente c’è una relazione tra sviluppo, modernità ed Europa. L’Europa, nella mente della maggioranza degli italiani, ha un significato positivo.
Ma una delle cose che si sentono dire in Italia è: “I nostri problemi economici derivano dall’euro e Prodi è l’euro”. Crede che per lei l’euro rappresenti un ostacolo politico?
No. Lo vedo come una ricchezza. Assolutamente. Non sto scherzando. Non sono un illuso. Lei pensa veramente che l’Italia potesse continuare a svalutare, svalutare, svalutare, come ha fatto nei 15 anni precedenti all’introduzione dell’euro? Lei pensa che, essendo uno dei principali paesi europei, noi possiamo sostenere lo stesso ruolo di bambini con problemi come è successo per lungo tempo? No. Certamente no. C’è un tempo nella storia in cui qualcuno deve dire di no, ora basta, io l’ho detto.
Come affronterà la sfida di Cina e India?
Perchè i tedeschi non hanno problemi commerciali con la Cina? Importano di più, ma esportano anche di più. L’economia italiana è certamente la più debole tra quelle dei grandi paesi europei. Virtualmente noi non abbiamo grandi aziende ma abbiamo circa 2050 piccole e medie aziende che saranno la spina dorsale della nostra economia. Lavorerò per inserirle nel mercato mondiale, per farle emergere e per aiutarle a crescere.
Guardando al Mediterraneo. Come risponderà al problema degli immigrati clandestini?
Ohhh, questo è un vero incubo. Parte dell’opinione pubblica vorrebbe che io li buttassi a mare. La mia politica consiste in primo luogo in una più stretta collaborazione con i paesi da cui provengono. Secondo, c’è bisogno di una più realistica politica di controllo, guida e regolarizzazione delle persone. Se vuoi essere un politico popolare, forse la mia posizione non è la più intelligente politicamente perché c’è una grande paura dell’immigrazione. Ma passo dopo passo la gente capirà che c’è bisogno di una politica attiva, non solo una politica che butti le persone a mare.
Dagli attentati di Londra a Luglio s’è parlato molto sulla possibilità che l’Italia sia il prossimo obiettivo. Cosa può fare perché ciò non succeda?
Ci vuole più intelligence e collaborazione tra le intelligence. Questo è un campo nel quale la Commissione europea s’è impegnata a fondo, e so che la collaborazione – la vera collaborazione – tra gli stati membri è difficile. Si fanno regole giuste, si siglano accordi, si stringono mani, ma generalmente gli scambi di informazioni vertono solo su casi specifici che sono già accaduti.
L’Italia con Berlusconi premier, s’è sforzata molto per mostrarsi il miglior amico dell’America, ma non è stato trattato come tale dagli Stati Uniti.
No, certamente no. Ed è per questo che sono convinto che se vuoi essere amico dell’America devi rimanere in un contesto europeo. Chiaramente c’è un problema di “peso”. Dobbiamo essere realisti. C’è un problema di puro potere. Sei importante a Washington se sei importante a Bruxelles.
Per saperne di piu’ sul caso Barigazzi-Colombo leggi anche
http://dituttounblog.com/editoriali/barigazzi-colombo-newsweek
http://dituttounblog.com/articoli/colombo-barigazzi-polisblog-corriere


Domenico dice:
Friday, 22 August 2008 alle 09:31
Credo che l’opinione di un giornalista faccia testo quanto quella di un comune cittadino. Per valutare l’operato dei primi cento giorni del governo Berlusconi bisognerà vedere che cosa comporteranno tutti i provvedimenti presi nei confronti dei cittadini e se vi sarà un miglioramento delle condizioni dei più deboli.Una cosa è certa che vi sono stati forti tagli ai servizi senza che vi sia stato alcun serio provvedimento per combattere la forte evasione fiscale. I tagli in oggetto aumenteranno il precariato e comporteranno oltre 100.000 licenziamenti nel pubblico impiego. QUESTI SONO FATTI E NON OPINIONI.
Massimiliano dice:
Tuesday, 18 November 2008 alle 18:33
Vedo che i “sinistri” nei loro commenti non scrivono nulla sulla figuraccia di Colombo. Tengo a sottolineare che chiamarla “figuraccia” è poca cosa, in quanto Colombo per l’ennesima volta scrive falsità palesi dettate dalla volontà di falsificare la realtà. Almeno prima parlava di fatti distorcendoli, adesso invece se li inventa proprio i fatti.
Credo che sia il caso che qualcuno vada in pensione….