FACCISUOI/1 Un giornalista spara su Facci: "Spero che Grillo lo quereli"; "Facci si ossigena i capelli a spese nostre"; "E' il classico esempio dei giornalai ribaltati"; "Filippo, Facci il piacere"
Tuesday, 30 September 2008Pur non condividendone i toni nè le opinioni, pubblichiamo questo articolo del giornalista bergamasco Daniele Martinelli, tratto dal suo blog. Come nostra tradizione, assicuriamo il contraddittorio all’altro giornalista (certamente più noto) citato nell’articolo, Filippo Facci, qualora volesse replicare al collega. (gmast)
di Daniele Martinelli (giornalista)
Mai come in questo momento storico stride il confronto fra la stampa tradizionale serva delle lobby da quella libera su internet. Mai come in questi giorni si è creata una netta demarcazione fra i colleghi ligi alla “linea” o al “taglio” di ciò che devono raccontare da coloro che raccontano semplicemente ciò che un fatto è nella sua essenzialità.
Il V2-Day è l’esempio principe del quale far tesoro: i giornali finanziati con milioni di euro hanno dato ampio spazio alla giornata a modo loro, ben lontano dall’essenzialità delle notizie che lo riguardano.
La vera notizia non è la vita privata di Beppe Grillo, ma è che mai in Italia era successo che in una sola giornata fossero state raccolte mezzo milione di firme per chiedere l’abrogazione di 3 leggi che difendono lobby vergognose, ingiustificate e fuori dal tempo.
La vera notizia è che un comico censurato dalle televisoni più di 20 anni fa è stato capace di mobilitare 400 piazze in una sola giornata col solo ausilio di un blog.
La vera notizia è l’indignazione che dovrebbe suscitare la reazione che i giornali stessi hanno avuto nei confronti di questa giornata: hanno fatto a gara a sputtanare Grillo, i suoi seguaci e i suoi ospiti sul palco!
Una delle notizie è che diversi colleghi giornalisti invitati ad intervenire sul palco non si sono presentati perché se la sono fatta sotto. Una delle notizie è che nessuno dei giornali ha riportato le mie dichiarazioni su Valerio Staffelli e “Striscia la notizia” che non ho mai visto rincorrere Dell’Utri o Berlusconi armato di Tapiro.
Una delle notizie è l’inesorabile e progressiva sostituzione della Rete alla stampa cartacea finanziata con un miliardo di euro l’anno che inquina la verità e l’ambiente, per nulla sfiorata dagli intellettualoidi che firmano gli editoriali sulle prime pagine.
Ciò che m’indigna sono le idiozie scritte su Repubblica da chi a Torino non c’era nemmeno: Francesco Merlo, il collega giornalista del malumore ha scritto che “Grillo attacca i giornali perché non scrivono quel che vuole lui e come lo vuole lui”. Merlo ha dato una sua opinione di un evento che non ha vissuto, e che differisce da Grillo in un punto focale: Grillo è un libero cittadino ascoltato da liberi cittadini che trovano in lui un modello in cui credere, Francesco Merlo discetta su argomenti che non conosce attingendo dagli oltre 20 milioni di euro l’anno che “Repubblica” preleva dalle nostre tasche.
Vittorio Feltri, direttore di “Libero” giornale che prende 7 milioni di euro l’anno per essere una cooperativa fasulla creata su un partito fasullo, bolla Grillo “giullare di sinistra”. Anche questa è un’opinione che non capisco come mai debba essere lautamente pagata con le nostre tasche!
Infine Filippo Facci, il collega del “Giornale” di Paolo Berlusconi, che succhia almeno 2 milioni di euro di contributi l’anno, è il classico esempio dei giornalai ribaltati che deve pregare Cristo affinché i contributi durino a lungo, visto che in un mercato di libera stampa non potrebbe nemmeno fare lo strillone.
Forte degli uffici legali pagati dalla famiglia dell’editore piduista, Facci si ossigena i capelli a spese nostre permettendosi di citare i dati sensibili sulla salute di uno dei figli di Grillo che sono vietati dalla deontologia professionale.
Spero che Beppe quereli Facci difensore ciambellano del Mafionano statalista, che regala 300 milioni nostri ad Alitalia ma che si professa “il presidente più liberale che ci sia mai stato”. Spero che una multa metta a tacere colui che se la prende con un comico capace di difendersi nel mercato senza chiedere finanziamenti statali, perché costretto a sostituirsi ai giornalisti incapaci come lui!
Finge di non rendersi conto che se un’azienda o un blog rendono significa che ci sono imprenditori capaci di farli funzionare. Finge di non vedere la naturale Legge del mercato che premia i migliori, messa a nudo dalla Rete che fa luce sulla schifezza che il sistema illiberale difeso dal padrone di Facci, che serve proprio a mantenere gli incapaci come lui, ha fin qui prodotto.
Facci da buon ribaltato definisce Grillo “casta di se stesso” quando la Casta è proprio lui e tutti quei colleghi pagati profumatamente coi nostri soldi per scrivere opinioni idiote. Lontane anni luce dai fatti.
Filippo Facci il piacere…
Tratto da http://www.danielemartinelli.it/2008/04/27/lincapace/


Oscar dice:
Tuesday, 30 September 2008 alle 15:34
E perchè mai bisognerebbe dissociarsi? Potrei capire se non dovesse piacere il tono, ma il contenuto è sacrosanto.
Tommaso Farina dice:
Tuesday, 30 September 2008 alle 16:22
Martinelli, oltre che fastidioso e indisponente nei toni, è anche disinformato. Libero non si appoggia più a nessun partito. Il diritto di Feltri o di Facci di esprimere le loro opinioni non passa dal veto di questo carneade della Bassa.
asdrubale dice:
Tuesday, 30 September 2008 alle 16:23
Non ho capito perché Grillo dovrebbe querelare Facci.
Filippo Facci dice:
Tuesday, 30 September 2008 alle 16:46
Il post è vecchio e Mastellarini non ne condivide forma e contenuto. E allora che cazzo l’ha postato a fare?
A parte che non mi ossigeno i capelli, io ho fatto un gavetta allucinante, altro che libero mercato. E nessun quotidiano italiano mi ha mai assunto: valgono i miei pezzi se interessano e dove interessano. Io sono quello che scrivo.
Se Martinelli non è riuscito a fare una carriera minima (la mia) posso dispiacermene, ma vedendo come e che cosa scrive capisco anche perchè.
asdrubale dice:
Tuesday, 30 September 2008 alle 16:50
Mi rispondo da solo perché non ho tempo. Scrivere: “una figlia, Valentina, e Davide, nato purtroppo con dei problemi motori”, non è citare dati sensibili.
Questo però fa capire perché i tribunali italiani siano così intasati da cause inutili e velleitarie, che però giustificano l’anormale numero di avvocati presenti del nostro Paese.
Gabriele Mastellarini dice:
Tuesday, 30 September 2008 alle 17:00
Rispondo a Filippo Facci
Caro Facci,
non sapevo che il post fosse vecchio, visto che è ripreso all’interno di un post pubblicato nei giorni scorsi. Anch’io ho fatto e faccio il freelance: valgono i pezzi e le notizie che porto e vengon pubblicati se interessanti. Grazie al cielo riesco a trovare cose che hanno spazio su testate nazionali, spesso anche in prima. Martinelli non so chi sia, ma è comunque una voce in un argomento che mi interessa: cioè Filippo Facci, inteso appunto come “argomento”, al pari di Marco Travaglio. Che poi Martelli sia un giornalista senza carriera, Facci suoi!
Grazie per la consueta attenzione
Gabriele Mastellarini
Carlo Gambino dice:
Tuesday, 30 September 2008 alle 19:23
“Libero non si appoggia più a nessun partito.”
Ahi ahi ahi Tommaso, Tommaso… questa si chiama “beata ingenuità”! 🙂
Tommaso Farina dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 01:19
Vai: visto che sei apparentemente più informato di me, che collaboro a LIbero da sette anni e da quasi tre ne sono redattore, dimmi un po’ a che partito s’appoggia… 😉
Giorgio dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 10:22
Leggo divertito le argomentazioni bizzarre di Martinelli.
Mi piace il tono deciso da “pennino graffiante”, ma da comune lettore mi pare uno scritto banale e infarcito misto di luoghi comuni, finte ingenuità e malafede.
Siamo tutti faziosi, ci mancherebbe altro: ma per sostenere una tesi e un’opinione con forza richiede delle basi che mi pare manchino.
Mi permetto di notare, sempre da comune lettore, che Libero è edito da un imprenditore “indipendente” (tempo fa lo avremmo detto pure comunista 😀 ), è diretto da una penna autorevole come Feltri che non piacerà a molti ma nessuno può dire non viva di opinioni sue e libertà infinita (pure quella di rimproverare o canzonare il cav., mi pare); mi sembra di notare che Filippo scriva sul Giornale quello che vuole (fino a ieri, in realtà: gli sono spariti tutti i commenti e l’articolo dall’home page!).
Non posso tacere che la formula “falsa cooperativa”, se esiste, è nata con le coop rosse: vere holding gerarchiche e oligocratiche, che fruiscono di agevolazioni precluse alle normali company (leggere “Falce e carrello” per una buona approssimazione del problema) e che Libero fruisca in termini legittimi (come del resto altri), in un paese dove si legge la metà o meno di quanto si dovrebbe.
Togliete i contributi (ma a tutti) così finalmente sparirà la cantilena, tanto io già adesso spendo volentieri 1,20 x Feltri, lo farò anche se malauguratamente aumentasse.
Carlo Gambino dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 15:35
Vedi, Tommaso, non occorre essere addetti ai lavori per individuare in “Libero” un FALSO giornale “libero”, in realtà totalmente adagiato sulle posizioni di Forza Italia (anche se di tanto in tanto vi ritrovo un po’ di leghismo come ai tempi dell’Indipendente) e del governo Berlusconi, in cui sì, ogni tanto si rivela qualche magagna berlusconiana, ma solo per fare finta che “Libero” sia tale di nome e di fatto.
Lo sanno tutti che Forza Italia non ha alcun organo d’informazione UFFICIALE. Ne ha di ufficiosi: oltre a due dei tre tg nazionali, ha “Il Giornale”, “Libero”, “Il Foglio” e “Panorama”. Probabilmente me ne deve essere sfuggito qualcuno.
Oh, ora verrai a dirmi che non è vero e che tu stesso non sei berlusconiano neanche un po’, che Feltri non lo è mai stato in vita sua e mi nominerai giornalisti e collaboratori certamente non di destra che però scrivono sui suddetti giornali (lo faccio io: Telese e Sofri Sr e Jr), ma la sostanza non cambia. “Libero” è, nei fatti, un giornale di centrodestra che si atteggia a “voce critica” nei confronti di chiunque, tutt’al più apparendo (a prima vista) forse un po’ qualunquista.
Ora, caro Tommaso, non vorrai certo dirmi che sono il primo a dire che tu scrivi per un giornale di centrodestra. La cosa mi sorprenderebbe.
Tutto questo per dire che sì, è vero, non siamo giornalisti. Ma questo non vuole dire che siamo dei fessi.
Caro Gambino
rispondo io prima di Farina. Ho collaborato e collaboro (seppur saltuariamente) per Libero (sono arrivato più volte anche in prima pagina) e, le assicuro, non ho mai tirato la volata a Forza Italia o al centrodestra, nè mi è mai stato chiesto di farlo.
Il tutto, rigorosamente, ad onor del vero
ciao
gm
Tommaso Farina dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 15:45
Ecco, giornale di centrodestra ma non di partito. L’hai detto tu stesso, Carlo.
Carlo Gambino dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 16:08
In un paese normale, dire “giornale di centrodestra ma non di partito” avrebbe un significato, Tommaso. In Italia no.
Berlusconi è il centrodestra e il centrodestra è Berlusconi, che ti piaccia o no: AN non esiste più, la Lega sbraita e urla ma conta sempre di meno, Casini è stato cacciato a pedate e i fascistissimi sono fuori dai giochi. Magari Berlusconi ti fa anche schifo, e il tuo scrivere in un giornale di centrodestra può anche sembrarti un modo (oltre che per campare, s’intende: tutti quanti teniamo famiglia!) di esprimere le tue idee anche quando divergono dalla “casa madre”, ma è tutto fieno nella cascina di re Silvio.
Facci caso, peraltro (Facci non c’entra, però pensandoci sì :)): hai mai sentito un tuo collega, uno solo, dire “Io sono berlusconiano” (oltre a Emilio Fede che non ha neanche bisogno di dirlo)?
I giornalisti che scrivono sui Berlusconian House Organs si definiscono in mille modi: “liberi pensatori”, ‘giornalisti tutt’al più “vicini” al centrodestra’, ‘giornalisti anticomunisti’, ‘intellettuali “non di sinistra”‘, etc. Possibile?
Bene: voglio essere ottimista e pensare che tutti costoro sono inconsapevoli vittime del berlusconismo, malattia che ti aggredisce anche quando ritieni di possedere gli anticorpi adatti. Non se ne accorgono, ma portano continuamente fieno nella cascina di Berlusconi.
Giorgio dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 16:10
Dimentichiamo qualche firma di Libero: Giampiero Mughini, notoriamente di destra e appiattito su posizioni forziste, Francesco Cossiga, Francesco Forte, lo stesso Oscar Giannino… 😀
Se non sai le cose, salle! 🙂
Un affettuosa citazione per una firma a me cara, Renato Farina.
ciao
giorgio
Tommaso Farina dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 17:12
Io non scrivo su House Organ berlusconiani, ma quel che penso politicamente non l’ho mai nascosto. Quindi, per completezza d’informazione, non mi ritengo vittima del berlusconismo, non lo ritengo una malattia e anzi corrisponde totalmente al mio modo di vedere la politica, la giustizia, la stampa, l’informazione e la libertà in genere. Parlo per me, naturalmente.
Carlo Gambino dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 17:28
Ecco, proprio quelli che hai nominato sono i tipici “intellettuali liberi” che danno modo a Berlusconi di dire (senza peraltro ricevere una risata in faccia, cosa che sarebbe più che naturale): “Tutti i giornali sono contro di me”.
Un Mughini a “Libero” non fa altro che mascherare il “berlusconismo spinto” che emana da tutti gli altri articoli del quotidiano. Così l’ingenuo lettore che fa? Legge dodici articoli che trasudano le idee di re Silvio, poi nota l’articolo Mughiniano o Gianniniano che, con toni totalmente diversi, dice cose opposte (ma poi neanche tanto opposte, a ben pensarci), chiude il quotidiano e dice: “Ma che bel giornale! Mi dà modo di farmi un’idea su tutto”. Nella sua mente pensa di essersi informato adeguatamente, ma a livello subliminale cosa rimane? Il berlusconismo, che penetra nei suoi neuroni in modo così subdolo da ripresentarsi solo là dove serve: nella cabina elettorale.
Stesso discorso (e ne ho discusso – animatamente, anche – con l’interessato) vale per Luca Telese al “Giornale”. O per i due Sofri a “Il Foglio”. Gente di sinistra che lavora per la destra, pur essendo convintissima di scrivere quello che vuole.
Ora, posso anche capirli: questa sinistra fa un po’ schifo (e la voto da sempre, quindi come vedete non rinnego il mio innato masochismo). Ma questa destra è infinitamente peggio. La differenza, come ho detto altrove, è che per far schifo la sinistra non ha neanche bisogno di impegnarsi, fa schifo da sola: senza idee, senza coraggio, senza attributi, senza coesione. La destra invece ha un piano, un progetto, un’idea (orrenda) che vuole portare avanti fino in fondo, e, non ci sono cristi che tengano, lo farà, con tutti i mezzi che ha a disposizione.
Quel che temo grandemente, Tommaso, è che tu sia uno dei loro mezzi a disposizione per stuprare l’Italia. Da qui la mia frase “beata ingenuità”.
luigi dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 23:17
“non mi ritengo vittima del berlusconismo, non lo ritengo una malattia e anzi corrisponde totalmente al mio modo di vedere la politica, la giustizia, la stampa, l’informazione e la libertà in genere” (Tommaso Farina)
wow… questo si che e’ un vanto!(ma vala’ vala’..)
ma tu per caso sei parente di quel Renato Farina?
Fabrizio Spinella dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 23:18
Trasmetto messaggio della famiglia Gambino:
«Carlo Gambino, abbiamo letto i vostri “pizzini” sul blog di Mastellarini. Voi portate il nostro riverito cognome, ma non siete uomo di conseguenza. Precisate di essere un nostro omonimo, fateci ‘sto piacere, perché da Palermo e a Manhattan gli amici ci chiedono con insistenza: ma cu è Carlo, forse è figghiu di Thomas, nipote di Charles, cugino di Joseph…? ‘Sta minchia, rispondiamo noi.»
Non se la prenda, Carlo,siccome si ragiona per sensazioni, e lei ritiene “orrenda” l’idea (una sola?) portata “avanti fino in fondo” dalla destra, a leggere la sua firma, noi abbiamo una sinistra eco.
Giorgio dice:
Thursday, 2 October 2008 alle 07:32
Luigi scrive: “ma tu per caso sei parente di quel Renato Farina?
Dipende dai punti di vista. Credo sia parente di quel Renato Farina che, da bravo cittadino, ha aiutato le istituzioni contro minacce terroristiche. Il paradosso è che vengono puniti i comportamenti patriottici e di collaborazione con lo stato: siamo vittime l’eterna sindrome di stoccolma degli italiani, sempre accondiscendenti con chi li minaccia nella vana speranza che questi macellai siano misericordiosi almeno con noi.
Avrei fatto lo stesso.
giorgio
tequilero dice:
Thursday, 2 October 2008 alle 10:14
@Giorgio
Un giornalista aiuta le istituzioni del proprio paese facendo bene il suo lavoro.
Con inchieste, indagini e fornendo informazioni (vere) ai cittadini per renderli consapevoli dei rischi e dei pericoli che, secondo lui, stanno correndo.
Dando quelle informazioni che altri giornali non forniscono.
La carta dei doveri del giornalista espressamente prevede che “La responsabilità del giornalista nei confronti dei cittadini prevale sempre nei confronti di qualsiasi altra. Il giornalista non può mai subordinarla ad interessi di altri e particolarmente a quelli dell’editore, del governo o di altri organismi dello stato. Il giornalista deve sempre rifiutarsi di fare o esprimere qualsiasi cosa sia contraria alla sua responsabilità professionale e alla sua conoscenza. Accetterà indicazioni e direttive soltanto dalle gerarchie redazionali della sua testata, a meno che non siano contrarie al contratto nazionale di lavoro o alla Carta dei doveri. In ogni caso, nel suo lavoro, deve rifiutare qualsiasi interferenza o pressione esterna”.
Il rischio che si corre in questi casi è che volendo fare “il bravo cittadino patriota” ti vengano rifilate delle belle polpettine avvelenate, tipo il falso dossier che inchiodava Prodi sugli accordi USA – Europa per i voli coperti della CIA.
Oppure magari sei costretto a dover patteggiare una pena per l’accusa di favoreggiamento perchè ti hanno chiesto di raccogliere informazioni su dei magistrati e sulle loro inchieste.
Il rischio è che la tua voglia di collaborazione venga strumentalizzata per scopi che con il patriottismo non hanno nulla a che fare.
Saluti.
Carlo Gambino dice:
Thursday, 2 October 2008 alle 15:28
“Io non scrivo su House Organ berlusconiani, ma quel che penso politicamente non l’ho mai nascosto. Quindi, per completezza d’informazione, non mi ritengo vittima del berlusconismo, non lo ritengo una malattia e anzi corrisponde totalmente al mio modo di vedere la politica, la giustizia, la stampa, l’informazione e la libertà in genere. Parlo per me, naturalmente.”
Tommaso, ti ringrazio della risposta. Come hai letto, stavo aspettando da anni che un giornalista dicesse chiaramente e senza mezzi termini di essere al 100% dalla parte di Berlusconi e del Centrodestra.
“Non se la prenda, Carlo,siccome si ragiona per sensazioni, e lei ritiene “orrenda” l’idea (una sola?) portata “avanti fino in fondo” dalla destra, a leggere la sua firma, noi abbiamo una sinistra eco.”
Oh, caro signor Spinella, se fossi di QUELLA famiglia Gambino girerei in Ferrari. Ho una scassatissima Twingo del ’96, invece.
Si tenga pure la sua sinistra eco che io mi tengo la mia sensazione, peraltro suffragata da fatti noti a tutti. Solo gente che ha in mente un progetto criminoso può avere come prima idea in testa di riformare la giustizia in una direzione francamente e palesemente piduista. Solo a gente animata da interessi antidemocratici può venire in mente di prendere la Costituzione e le regole della democrazia e pulircisi allegramente il sedere. A me quella gente fa paura. Sul serio.
Il riferimento al mio cognome, beninteso, è un appiglio miserevole che la dice grandemente lunga, signor Spinella, sulla maturità ed acume dei suoi pensieri. Peccato che lei non si chiami Spinelli, qualcuno di simile a lei potrebbe chiederle “Hai del fumo?”
Tommaso Farina dice:
Thursday, 2 October 2008 alle 16:17
Al 100% no. Il 100% non esiste in natura. E francamente, neppure al 98% che anni fa Ferrara disse di condividere con Craxi.
Carlo Gambino dice:
Thursday, 2 October 2008 alle 17:57
Ahi ahi! allora questa frase non è vera:
“non mi ritengo vittima del berlusconismo, non lo ritengo una malattia e anzi corrisponde totalmente al mio modo di vedere la politica, la giustizia, la stampa, l’informazione e la libertà in genere.”
“Totalmente” vuole dire “totalmente”, non “al novanta e qualcosa per cento”.
Sono quindi ANCORA in attesa di un giornalista di centrodestra che arrivi al 100%. Emilio Fede non lo consideriamo. Lui arriva al MILLE per cento e forse lo supera.
Ah, e sono anche in attesa di quel 3 – 4 o 7 per cento. Leggerò tutti i tuoi futuri articoli per vedere in COSA non sei d’accordo con Berlusconi e col centrodestra. 🙂
Fabrizio Spinella dice:
Thursday, 2 October 2008 alle 18:19
Guardi, Gambino, che di Spinelli illustri ce ne sono tanti e forse a lei anche graditi: Altiero, il grande europeista, Barbara figlia di Altiero, grande editorialista de La Stampa, eccetera. Quanto a Spinella, le ricordo il grande Mario, scrittore comunista.
Poi penso: come si è ridotta l’Italia, senza un filo di ironia, riottosa ad ogni battuta di spirito, ottusa per partito preso… “Progetto criminoso”, “direzione piduista” (a proposito mi sa citare qualche documento della Massoneria, non copiato da internet?), “pulirsi il sedere”: dài, Gambino,senza acrimonia ma con tutta la franchezza possibile, appunto per questo ragionamento lei è rimasto in una “scassatissima Twingo del ‘96”.
Un bel dì vedrem, levarsi in vol, un fil di fumo…
Carlo Gambino dice:
Thursday, 2 October 2008 alle 19:39
Capisco il suo desiderio di “riderci sopra”, Fabrizio. Lo capisco e lo apprezzo appieno. Ma quando si parla seriamente di certe cose, la voglia di scherzare mi passa. Totalmente. E’ un difetto, ne sono perfettamente conscio.
Se ciò mi rende ottuso, pazienza, anche perché l’altrui acume non sempre mi è gradito. A voler prescindere dal piduismo o dal non piduismo, la riforma della giustizia che il centrodestra si appresta ad “imporre” al parlamento (il termine non è di mio conio, s’intende) è cosa di cui a mio parere nessuno al di fuori del parlamento sente il bisogno. Se lei personalmente sente il bisogno della separazione delle carriere, se quando il 10 Agosto al cader d’una stella lei è il tipo di persona che come desiderio esprime il pensiero: “Ah! Come vorrei che le carriere dei magistrati fossero separate! Ah! Come vorrei un CSM in cui i magistrati sono in minoranza”, allora la invidio molto, perché un desiderio simile a me non verrebbe in mente nemmeno con strenui sforzi di fantasia.
Se tutto ciò poi mi fa apparire cinico, ancora una volta dico: pazienza. Avrò caro il mio cinismo, la mia ottusità e il mio antiberlusconismo. E la mia Twingo, beninteso. E continuerò a pensare:
“Com’è ridotta l’Italia, con gentaglia inqualificabile ed inetta a governarla e a fare l’opposizione, un’Italia in cui vince la disonestà, il razzismo, la sopraffazione, il qualunquismo, il ‘tiriamo a campa’ e chi se ne frega degli altri’, un’Italia in cui probabilmente una vera democrazia, ahimé, non è mai esistita. Se ne avessimo mai avuta una, non sarebbe stato così facile distruggerla.”
Fabrizio Spinella dice:
Friday, 3 October 2008 alle 11:06
Io, a dire il vero, vorrei che i magistrati a rotazione fossero rinchiusi per quindidi giorni in carcere. E’ come la lezione di anatomia: bisogna incidere sul cadavere, mica si può fare solo teoria.
Al CSM Cossiga mandò i Carabinieri, per metterli in riga. Se avessero dato seguito alle loro pretese di minacciare il Parlamento, forse li avrebbe fatti arrestare. Un’occasione perduta.
Ma lei pensa veramente che la categoria (categoria, non ordine) dei magistrati debba continuare a ritenersi sciolta da ogni vincolo? Ha mai deposto di fronte a un magistrato prevenuto (le femmine-magistrato prevenute sono le più terribili)per antipatia fisica o politica? Faccia questa esperienza “fantastica”, poi ne riparliamo.
Ricordi che i magistrati indipendenti, anche se culturalmente o politicamente tendenti a destra, sono più onesti. Nordio avrebbe potuto incriminare D’Alema e impedire di fatto la sua nomina a Presidente del Consiglio, ma ragionò da magistrato equilibrato, contemperando l’interesse pubblico con le esigenze di ufficio. Se fosse stato uno di “Magistratura democratica”, di fronte ad un imputato eccellente di destra, avrebbe assecondato i suggerimenti della sinistra con clamore di stampa e richiesta di rinvio a giudizio.
L’anomalia italiana è questa. Non Berlusconi (da quattordici anni, l’unico imprenditore italiano passato continuamente e senza esito al setaccio delle Procre “orientate”).
Ma mi sto accorgendo di essere ridiventato serio, meglio “riderci sopra”, don Charles.
Carlo Gambino dice:
Friday, 3 October 2008 alle 19:35
“Ma lei pensa veramente che la categoria (categoria, non ordine) dei magistrati debba continuare a ritenersi sciolta da ogni vincolo?”
Sì.
“L’anomalia italiana è questa. Non Berlusconi (da quattordici anni, l’unico imprenditore italiano passato continuamente e senza esito al setaccio delle Procre “orientate”).”
Dopo questa, possiamo anche finirla qui.
Tommaso Farina dice:
Saturday, 4 October 2008 alle 19:20
Caro Carlo, mi auguro che vorrai davvero leggermi. Ma io scrivo solitamente di cose in cui Berlusconisì-Berlusconino non c’entra un fico, ahinoi.
Carlo Gambino dice:
Monday, 6 October 2008 alle 13:35
Oh, ma verrà il giorno. Ma temo che i “distinguo” che sicuramente farai non mi soddisferanno. Sai com’è, uno come me si chiede almeno dieci volte al giorno come si faccia, come sia umanamente possibile essere d’accordo anche solo col 5% di quello che il centrodestra dice, pensa o fa… per me è pressoché inconcepibile…
Tommaso Farina dice:
Monday, 6 October 2008 alle 17:10
Neanche con la legge Sirchia contro il fumo?
Carlo Gambino dice:
Monday, 6 October 2008 alle 22:50
Ovviamente non intendevo quella. 🙂
Michele Ladogana dice:
Wednesday, 22 October 2008 alle 13:16
Ma quello che si è firmato “Filippo Facci” è un simpatico buontempone o è proprio l’originale? Immaginate se fosse davvero lui ad essere così suscettibile in queste beghe? Vabè, comunque, uno che qualifica Enzo Biagi come “il non-giornalista per tutte le stagioni” non meriterebbe alcuna considerazione, se non fosse che in questa italietta chi si esprime a insulti gratuiti e beceri ottiene sempre un gran riconoscimento e fa carriera, come dimostra l’esempio di questo ex-ladro. In paesi civili uno così starebbe ancora a vivere di espedienti e a fare il ladro nei supermercati!
asdrubale dice:
Wednesday, 22 October 2008 alle 14:08
Io invece trovo la definizione di“il non-giornalista per tutte le stagioni” adattissima ad Enzo Biagi. Si avrà pure il diritto a sostenere opinioni diverse dal sentire comune, o no?
amilcare barca dice:
Thursday, 23 October 2008 alle 14:50
no, asdrubale, non si ha nessun diritto a gettare fango su chiunque senza argomentazioni nè prove, e oltretutto in modo assai mistificante e disinformato come fa quel tocco di bollito di facci!