Questione di stile
Wednesday, 11 June 2008Cari amici (e anche ai nemici),
non so se nei prossimi numeri de “L’espresso” leggerete ancora la sigla “G. Mas.” che, non troppo velatamente, nascondeva il mio modestissimo nome.
Quello di un cronista che si è fatto da solo, che ha “bussato” alla porta dell’autorevole settimanale e ha trovato una piccola fessura per entrare. Senza raccomandazioni, senza padroni nè padrini.
Dopo un anno e mezzo, quel sogno sembra finito. E rischia di trasformarsi in un incubo.
Non so spiegarne i motivi o forse le mie sono solo elucubrazioni, degne di chi è abituato da sempre a dire ciò che pensa. Ma sempre secondo verità e senza dare il cervello all’ammasso.
Eppure la verità è scomoda e può dar fastidio a qualcuno e riversarsi addosso a chi ha detto il vero.
Ma così è. C’è poco da aggiungere. Bisogna solo riflettere. E interrogarsi. Sul futuro della stampa? Forse. Su chi tutela l’indipendenza dei giornalisti? Anche. Sulla mancanza in Italia di editori puri? Certamente.
Per quanto mi riguarda, continuerò sempre a difendere la verità e a battermi in nome della libertà.
Anche solo contro tutti.
E’ una questione di stile.
Gabriele Mastellarini

Francesco D. Caridi dice:
Wednesday, 11 June 2008 alle 21:46
Gabriele, non te ne fare un cruccio. Quello che sembra un male adesso, potrà rivelarsi un bene. A me capitò vent’anni fa un simile intralcio. Certo, se a causa del paperotto quelli de L’Espresso avrebbero deciso di fare a meno dei tuoi articoli, allora bisognerà chiedere alla direttrice se fra le notizie che dai tu e le rimasticature del paperotto, il settimanale preferisca le seconde. Nel qual caso, L’Espresso diventa una…littorina.
Gabriele Mastellarini dice:
Wednesday, 11 June 2008 alle 21:50
@ Francesco Caridi
grazie Francesco per la solidarietà.
gm
Pasquale dice:
Wednesday, 11 June 2008 alle 22:16
Mi permetto di darti del tu, anche se non ci conosciamo. Ho appreso della tua esistenza, credo come molti, dopo l’articolo sulla Iannini pubblicato su “L’espresso di qualche settimana fa. Nonostante non condivida una parola di quello che hai scritto e detto su Travaglio, mi dispiacerebbe molto non leggere più la tua firma sul settimanale di De Benedetti, a cui, tra l’altro, sono abbonato. La rubrica “Riservato” credo sia la più interessante dell’intera rivista e credo che una perdita come la tua vada ad abbassarne il livello di interesse. Sinceramente non credo che la tua “epurazione” (vogliamo chiamarla così?) dipenda da Travaglio: basta leggere il pesantissimo attacco che gli ha sferrato D’Avanzo (vicedirettore di un altro giornale debenedettiano) che fa capire come il “paperotto” non è che sia poi così tanto ben visto da quelle parti. Ma ho solo 23 anni e forse non sono a conoscenza di cosa c’è nell’ombra.
A presto,
Pasquale
Caro Pasquale,
D’Avanzo e’ D’Avanzo, io sono io. Lui e’ inamovibile…
cmq grazie del commento
gmast
Pasquale dice:
Wednesday, 11 June 2008 alle 22:27
Ho citato D’Avanzo perché penso che lui, vicedirettore del secondo quotidiano d’Italia, non avrebbe mai sferrato un attacco così forte senza un’approvazione dall’alto. E’ possibile che mi sbagli, ma la penso così! Comunque anche se non dovessi più trovare la sigla “G.Mas.” su “L’Espresso”, continuerò a visitare il tuo blog. Ciao
Vito D. dice:
Wednesday, 11 June 2008 alle 23:12
Gabriele, preparazione e competenza ti spingeranno sicuramente verso traguardi più rilevanti, continua così con energia e professionalità. Sarai tu a mancare all’Espresso e non viceversa.
Filippo Facci dice:
Wednesday, 11 June 2008 alle 23:45
Credo sia davvero il caso che Gabrile Mastellarini dia spiegazioni più chiare.
Su queste cose non si scherza.
Se ha anche una remotissima idea di come possano essere andate le cose, penso che si dovrebbe sapere. C’è gente che su censure anche inesistenti ha costruito carriera, ora qui c’è uno che sparisce dall’Espresso senza spiegazioni convincenti. Eh no.
Arturo Zulawski dice:
Thursday, 12 June 2008 alle 01:34
Egregio Mastellarini.
Coraggio e auguri.
az
aldo dice:
Thursday, 12 June 2008 alle 08:02
e quale sarebbe il motivo della finita collaborazione ?
http://windrosehotel.blogspot.com/2008/06/quel-travaglio-del-marco.html dice:
Thursday, 12 June 2008 alle 09:22
“I fatti vanno raccontati tutti: chi ne censura qualcuno è un disonesto che come tale prima o poi viene smascherato.” Parole sante, pronunciate in illo tempore da Indro Montanelli e restituite all’attualità da Gabriele Mastellarini—che scriverà pure sul Sole-24Ore, L’Espresso e Il Mondo, ma ha pure un blog e per giunta ottimo—per impartire una lezione di giornalismo perbene, di stile e quant’altro, a un tale di cui di tanto in tanto [nell’ordine] tocca occuparsi, ancorché obtorto collo, anche al sottoscritto, che ringrazia Paolo Guzzanti per la superba opera di informazione. Filippo Facci, inoltre, non è estraneo alla vicenda, alla quale, anzi, ha dato un contributo significativo.
Leggere, leggere, leggere (e pure con attenzione, ché c’è materia). Altro non s’ha da fare. Al resto, tanto, ci pensa l’inesorabile legge del Karma, che a volte pratica sentieri tortuosi, ma alla fine arriva sempre dove deve arrivare.