Posta e risposta. Lettera aperta a Filippo Facci sull'idiozia della Rete
Wednesday, 22 October 2008Gent.mo Dottor Facci,
chi Le scrive è un lettore di quotidiani, nonché utente della rete, che da tanto tempo ha la ventura di riflettere sui suoi articoli e sui suoi interventi pubblici.
Su alcuni argomenti sono in completo disaccordo con Lei (sa, io sono un modesto baciapile, un cattolico praticante), mentre su altri, quali la politica interna cinese, la povertà e il declino presunti tali o “percepiti”, le ricerche “scientifiche”di sperdute università degli stati più rurali del nordamerica o dell’estremo oriente, certi pezzi sul Moige e associazioni di consumatori autonominatesi tali, o sul famigerato Dottor Sottile Giuliano Amato mi levo il cappello e le riconosco di essere veramente una voce fuori dal coro.
C’è una cosa però che mi sfugge.
Perché Lei si incazza così tanto con gli altri utenti della rete?
Lei questa partita l’ha già vinta in partenza rispetto a me, e agli altri nelle mie condizioni: ha una rubrica fissa su alcuni quotidiani nazionali, ha comunque una platea di lettori, si può permettere di “fare opinione” nell’accezione più anglofona del termine. Va in televisione, ha accesso ad eventi ai quali il sottoscritto non verrà mai invitato, conosce e frequenta e intervista personaggi di rilievo nazionale e internazionale.
Come nota, non faccio riferimento a stipendi o retribuzioni economiche, ma a soddisfazioni professionali e possibilità che il suo ruolo Le offre.
Il sottoscritto (e non credo di essere l’unico qui dentro) non avrà mai accesso a queste ribalte: al massimo può scrivere qualche considerazione sparuta in un blog o in un forum in internet, che qualche altro utente a volte legge, oppure più frequentemente la ignora.
Tutto qui.
La partita con me l’ha già vinta.
Incazzarsi e offendere vorrebbe forse dire stravincerla?
Peraltro in rete c’è un po’ di tutto: mi pare piuttosto utopistico pensare che non vi si trovino maleducati, gente altrettanto incazzata, a volte anche invidiosi del successo altrui, oppure ignorantoni rozzi. Sarebbe come entrare in un bar di periferia e cercare dei membri di un Senato Accademico in riunione, no?
Concludo facendoLe comunque i miei complimenti, e Le confesso: il suo pezzo su cui avrei più piacere di discutere è un articolo per il Foglio nel quale Lei parlava dell’Aldilà, pensi un po’…
Federico Testoni
Risponde Filippo Facci.
Caro Testoni,
la miglior risposta sull’idiozia della rete è rappresentata dalla risposta di Tyler.
Aggiungo solo che tutto nasce dal fatto che a suo tempo dissi che «la maggior parte dei frequentatori del blog di Grillo» è sottoacculturata e soprattutto che «la rete non esiste», nel senso che in realtà non ha nessuna specificità particolare: è un soggetto che si avvia a rispecchiare, come tutti gli altri, le opinioni proporzionalmente e universalmente diffuse nel resto del globo terracqueo. Nessuno si occupa del «pensiero della radio» o della tv, per dire: lo si fa per internet in quanto è uno strumento relativamente giovane (soprattutto in Italia) e dove è facile avere un’idea sfalsata del consenso e del mercato, per ora. Ma ancora per poco.
Uno che circolasse per internet potrebbe pensare che in Italia Beppe Grillo prenderebbe il 50 per cento alle elezioni, e che l’altra metà se la prenderebbe Di Pietro spalleggiato da Travaglio, per dire. La realtà è diversa, e assomiglia alla realtà che vale per tutto il resto. Internet è come se si valutassero i lettori di un giornale dalle lettere che giungono in redazione (il che, invece, ti da un’idea solo della particolare tipologia umana che scrive lettere ai giornali) o come se si valutasse l’opinione pubblica da chi fa manifestazioni in piazza (il che, invece, ti da un’idea solo della particolare tipologia umana che è disposta a scendere in una pubblica piazza).
Io ci passo la giornata, in internet. Non me la prendo col mezzo. figurarsi. E tendo a misurarmi con ’signori nessuno’ tutto il giorno. Ma non ho cambiato idea: l’internettiano orgoglioso medio, che si crede avanguardia, è un medio cretino. Non leggere i giornali non perchè inaffidabili: perchè non legge i giornali e basta. Complice l’anonimato, purtroppo, internet legittima anche le peggiori frustrazioni e fa sembrare rivoluzionario lo scagliare migliaia di sassi nascondendo migliaia di mani. Ma i numeri reali non cambiano. Grillo ha invitato all’astensione e non s’è astenuto nessuno, per esempio. E Travaglio, che stando alla rete dovrebbe essere il messia, è racchiuso in quello stesso 7-8 per cento di Di Pietro/Grillo ma che in rete sembra maggioranza assoluta solo perchè la maggioranza silenziosa non si agita mai più di tanto: nè in internet nè altrove.
Là fuori, nel mondo reale, io non riesco quasi più ad andare in giro perchè la gente mi ferma per strada per complimentarsi o altre cose. E a me la gente mi sta sui coglioni. In internet sembra invece che mi odino tutti, anche se non è vero. Ma è per questo che anch’io preferisco internet. cazzo me ne frega della soddisfazione borghese, dei complimenti della gente per strada. Ieri ho scoperto che in Facebook ci sono due gruppi a me dedicati: il gruppo di quelli che mi ama e il gruppo di quelli che mi odia. I primi sono più dei secondi. Internet si normalizza più velocemente del previsto. Maledizione.
Filippo Facci


Tyler dice:
Wednesday, 22 October 2008 alle 15:50
in completo disaccordo con la lettera. Io ho l’adsl e da quando ce l’ho “non accendo più la televisione”, non leggo giornali, e tante tante altre cose. Ho tutto a portata, e le notizie riesco a ricavarle, analizzarle. Internet è superiore ad una rubrica su una rete televisiva. La televisione è per chi non “conosce”, è un arma per i potenti, e soprattutto senza contraddittorio. Su internet gli stessi personaggi sono vulnerabili e spesso impotenti. Gruppi musicali si pubblicizzano a costo zero e diventano famosi. Perfino un giornalista precario, con un Blog, ben indicizzato, con la giusta idea, può diventare importante. Grillo bandito dalle televisioni, ma è ancora qui. Anzi prima faceva solo il comico, buttato fuori da una battutina sui socialisti. Dei tizi si inventano un motore di ricerca, lo chiamano google, sono miliardari, si comprano you tube, ora mediaset denuncia you tube di mettere in rete i loro programmi protetti da copyright. Ma se si incazzano quelli te la fanno loro una OPA a mediaset. Ultimamente si sta cercando di limitare gli upload su You tube, fa niente, se ne inventeranno un altra. Giornali, televisioni… è un discorso generazionale… mio padre a 60 anni per lavoro usa google meglio di me. Quanto tempo ancora leggeremo i giornali e guarderemo la televisione?
Una volta c’era “l’angolo della posta” nei programmi, ora ti arrivano migliaia di commenti su tutto, e non puoi filtrare, non puoi leggere quello che ti pare. E non puoi nascondere. Se dici una balla ti smerdano. Più che incazzarsi io “temerei”.
Federico dice:
Wednesday, 22 October 2008 alle 17:31
Grazie.
Buon lavoro
Tommaso Farina dice:
Wednesday, 22 October 2008 alle 18:32
La lettera aperta chiede a Facci perché si incazza con gli utenti della rete. Uno dei motivi, giustissimi, è l’anonimato.
Riporto un passaggio scritto da Schopenauer, quanto mai illuminante e più che mai valido ai nostri giorni internettari:
«Un recensore anonimo è un furfante che non vuole rispondere di ciò che comunica. Negli attacchi il signor Anonimo è senz’altro il signor Mascalzone. Prima di tutto dovrebbe essere eliminato l’usbergo di ogni furfanteria, l’anonimato. […] Ogni volta che si fa riferimento, sia pure di passaggio e magari senza biasimo, a un recensore anonimo, bisognerebbe servirsi di epiteti come “il vile pezzente anonimo” o il “camuffato furfante anonimo”. Questo è davvero il tono conveniente e appropriato con cui apostrofare simile gentaglia, affinchè passi loro la voglia di fare quel mestiere».
Comunque confermo quel che dice Facci: il mondo reale è un altro.
Sunny dice:
Wednesday, 22 October 2008 alle 19:33
Io non sono d’accordo con nessuna di queste posizioni. Non esiste un mezzo più importante, non esiste un medium che prevale. Sociologicamente ognuno riveste la sua impotanza. Ogni mezzo ha inoltre le sue peculiarità e i suoi fini. Detto questo, la maggiorparte dei fruitori sceglie il mezzo/medium in base ai contenuti. Questi contenuti sono posizionati esattamente dove il fruitore si aspetta di trovarli.
La mia è una generalizzazione e come tutte ha delle pecche, non è precisa e non ha assolutamente un valore universale (non vuole neanche averlo).
Trovo però perfettamente inutile “colpevolizzare” o esaltare un mezzo/medium rispetto ad un altro. Ognuno ha un suo valore intrinseco e uniti insieme costituisco la totalità delle informazioni che ci è dato di conoscere. In questa totalità sono compresi anche il passaparola, l’esperienza e tutta la mole di notizie che provengono dall’interazione sociale e da qualsiasi atto comunicativo.
Tutti noi abbiamo dei mezzi (non nella totalità purtroppo), sta poi ad ognuno sceglierne l’utilizzo migliore. Chi dovesse informarsi solo attraverso uno di questi mezzi/media che ci vengono messi a disposizione, avrebbe comunque una visione parziale. Non mi interessa sapere quale sia la più completa (ognuno porterebbe acqua al suo mulino scegliedo il proprio preferito).
Anche avere una visione globale è difficilissimo se non impossibile. In qualche modo ognuno è soggetto a pregiudizi, inutile nascondersi dietro un dito (ehi se non uso quella del dito e la luna va bene lo stesso? oppure crea scompiglio? :D).
Tenersi informati inoltre è faticoso: veniamo bombardati e produciamo informazioni in quantità industriale; serve tempo ma soprattutto voglia. Non basta andare a cercare le risposte che si vogliono. Faccio un esempio: tutti criticano il Foglio (per carità anche a ragione) in quanti in realtà l’hanno mai letto?
Altro argomento: i signor nessuno. Siamo tutti signor nessuno. Anche chi si firma con nome e cognome. Nessuna firma garantisce l’identità. Qualcuno potrebbe utilizzare un nome suo e spacciarsi per chi non è. Esistono anche omonimie. Io chi sono? la terrorista rossa arrestata nell’81, una famosa sceneggiatrice, la prof. che si occupa di e-lernig, la bidella della porta accanto?
La certezza non la dà niente e nessuno. Quindi a volte, invece di appellarsi alla vacuità di chi si ha di fronte, sarebbe il caso di guardare ai contenuti.
Danking dice:
Wednesday, 22 October 2008 alle 19:58
In merito alla vicenda sollevata da Federico Testoni nel blog di Gabriele Mastellarini, mi sento in dovere di intervenire offrendo il mio punto di vista in merito.
La Rete è un medium comunicativo dalle potenzialità e dalle possibilità reali enormi, non è affatto un “contenitore di idioti” o un luogo dove solo i “facinorosi” e i “subculturati” intervengono mentre i moderati tacciono.
La Rete rispecchia veramente una parte della società italiana stanca delle vessazioni della classe dirigente italiana e stanca della censura operata dai mass media tradizionali statici e a senso unico “tv, radio e giornali”, spesso in larga parte assoggettati ai poteri economici e politici della nazione.
La Rete è un luogo dove si cresce culturalmente e dove ci si può confrontare con un vero ed autentico contradditorio, presenta delle sacche di inciviltà e di ignoranza, come altri contesti sociali “reali” ma non sono affatto predominanti, nei social forum e nelle chat, nei blog e nei siti i facinorosi e i riottosi vengono infatti spesso isolati.
Ritenere poi che il fenomeno “Grillo” sia di nulla importanza è una falsità assoluta, parecchi convincimenti del comico sono veritieri e le sue previsioni in ambito finanziario e politico sono spesso state confermate.Grillo inoltre riscuote ampi consensi nelle fasce sociali più giovani e anche nei circoli studenteschi e universitari, che saranno il futuro del nostro Paese.
In fede
danking
Filippo Facci dice:
Wednesday, 22 October 2008 alle 20:32
A proposito di anonimi: Danking, dimmi come ti chiami e rispondi in tribunale di quello che dici. Suvvia.
E lo dico al titolare del blog: tu questa roba la levi. Grazie.
Rispondo al collega Facci.
Caro Facci, non avevo letto il commento e in effetti c’erano passaggi su di te che erano pesanti e diffamatori. Passaggi che ho provveduto a cancellare.
Ti invito però, nel rispetto reciproco, a evitare imperativi assolutamente inutili, quando hai la mia mail e puoi tranquillamente manifestare tue perplessità.
Un caro saluto
Gabriele Mastellarini
Tommaso Farina dice:
Wednesday, 22 October 2008 alle 21:05
Cos’aveva scritto questo tizio?
Tyler dice:
Wednesday, 22 October 2008 alle 22:32
e io che pensavo che fosse una semplice lettera tra il Sig. Federico e il Dott. Facci XD
Pubblicata però su un Blog.
Se doveva essere una discussione privata, mandatevi una mail 😛
Comunque dire che la mia è “la migliore risposta” mi umilia, ci sono persone “veramente in gamba” su internet.
Ma il problema è metterla in discussione? Internet è solo un mezzo di comunicazione.
Volevo dare una risposta sincera e non scatenare eventuali polemiche. Non ho letto come commentava il Dott. Facci, ma la mia discussione, ripeto, era sincera.
“Non ho scritto” che non leggo i giornali. Volevo intendere che non devo tirar fuori un euro per farlo. Perchè io “Il giornale” lo leggo qui http://www.ilgiornale.it, e mi leggo l’ANSA, la gazzetta dello sport! Il Corriere, ecc… E gli aggiornamenti sono continui. La mattina seguente, leggo spesso notizie già fritte, ripassate in padella. Questo scambio di informazioni avviene anche tra semplici utenti. Se ho letto una notizia che mi interessa, magari prendo il motore di ricerca e mi trova un altro centinaio di pagine. Mi faccio un giudizio indipendente o di parte.
Questo scambio di informazioni “gratuite”, al servizio della grande Community, avviene anche per file e “VIDEO”. Un tizio un giorno (odiava Facci o Travaglio?), inserisce un filmato su You Tube di Anno Zero, “Travaglio VS Facci”, e vai a sapere che un giorno Facci lo fa suo?
Io non devo vedermi tutte le puntate di Anno Zero alle 21.00 del non so che giorno. Io me lo vedo quando voglio.
Però se “non era per You tube” cosa avrebbe detto al Direttore de L’Unità? “Come da VHS che ho registrato proprio quella sera col timer”? Oppure andava negli archivi RAI!!! XD
Non sono io il pesce fuor d’acqua.
E poi volevo chiedere al Dott. Facci: ma gli articoli dei quotidiani in genere le risultano tutti firmati?
Avere un nickname è una normalità.
Ogni volta che mando un messaggio, clicko su una semplice pagina, io lascio una traccia. Lascio il mio I.P. Non basta?
E figuriamoci quando mi iscrivo a Community. Cominciano a chiedermi il Nome, il Cognome, l’indirizzo, codice fiscale? Ah poi…professione? Ora “flagga” (riempi il quadratino) delle cose che ti interessano, sport? benessere? politica? Ok, ora acconsenti al trattamento dei dati? (Flagga tutto fai prima). E cominciano a bombardati di tutto ciò che ti interessa 😛
Ma questo è il problema minore. Il problema maggiore è la Banca dati.
Ad esempio “Il Giornale” ma non solo, stanno seguendo l’onda di “facebook”.
Beh cos’è facebook, se non la più grande banca dati vivente?
Io non mi devo nascondere sia chiaro, se commetto un reato mi beccano state tranquilli XD
Filippo Facci dice:
Wednesday, 22 October 2008 alle 23:04
L’imperativo sarebbe stato «levala».
Poichè i commenti prima di essere pubblicati sono oggetto di moderazione (questo almeno si legge dopo averli postati) ho pensato che di conseguenza l’avessi letto. In funzione di questo, immaginando un consenso a un commento così idiota e gratuitamente diffamatorio, io non «manifesto tranquillamente mie perplessità», ma m’incazzo.
Se invece i commenti non vengono letti allora salta la moderazione, ma non è affar mio.
In effetti era saltata la moderazione al commento…Puo’ capitare quando manca Sergio che e’ il moderatore ufficiale. Ribadisco, comunque, che anche i commenti anonimi possono essere identificati se ritenuti diffamatori con una semplice denuncia all’A.G. e conseguente verifica degli indirizzi IP
Charly dice:
Thursday, 23 October 2008 alle 08:42
Assolutamente sbagliata, dal mio punto di vista, l’analisi di Facci. Internet è frequentata da una minima parte della popolazione e il potere (= Berlusconi) non ha nessun interesse a svilupparne la diffusione. Se Internet fosse più diffuso, meno caro, più accessibile insomma, sarebbero in molti a notare il sovrano senza vestiti (non solo Berlusconi, ma soprattutto lui). E’ lo stesso motivo, ad esempio, del perchè non esista, salvo rarissime eccezioni, cultura e vera informazione in tv. Il popolo non deve pensare o sapere, altrimenti sono cazzi…
asdrubale dice:
Thursday, 23 October 2008 alle 12:02
L’anonimato in rete è un’illusione, tutti siamo sempre e comunque rintracciabili.
La mia personale soddisfazione è invece quella di essere sempre me stesso anche come anonimo internauta. Non mi nascondo dietro uno pseudonimo per sostenere cose diverse da quelle che affermo nella vita “reale” e neanche approfitto per insultare qualcuno. Sono ormai anni che uso questo mezzo tecnico straordinario e non sono mai stato bannato da forum o siti vari.
Una volta, per la verità, da un forum di tifosi della Lazio, ma non per insulti.
Wil Nonleggerlo dice:
Thursday, 23 October 2008 alle 14:48
Filippo Facci, sai che non ti sopporto, ma leggo i tuoi articoli, leggo i quotidiani, leggo abbastanza.
Quando il tuo volto compare in tv, una mano cerca immediatamente il telecomando, l’altro tenta di tenerla ferma, e ci riesce. Poi mi pento.
Purtroppo sono una persona molto sensibile, e difficilmente passo sopra un insulto od una questione irrisolta. Questo vale anche per le altre persone, voglio che nel privato conducano una vita serena, al di là del fatto che mi stiano sulle palle o non sopporti il loro stile.
Quando parli di vicende private, che sembra ti facciano soffrire, mi dispiaccio (non scherzo). E questo non mi va affatto, perchè se provo compassione per te, crolla tutto.
Ti prego, continua a tartassare Travaglio con i tuoi articoli, a non parlare di Berlusconi, a scrivere per Il Giornale … ma non raccontarci le tue sofferenze. C’è sempre bisogno di un nemico come te.
Grazie, Wil.
RITA BELLACOSA dice:
Monday, 27 October 2008 alle 01:31
Egregio Filippo Facci,qualunque fesso che appare in televisioneviene fermato per strada.Non c’è alcuna soddisfazione in questo:i complimenti non riscaldano il cuore e non bonificano i patimenti dell’allucinante gavetta che lei,e anche io,abbiamo fatto,pur con risultati diversi.Di più non posso dire in pubblico.Magari in privato o via mail un giorno le dirò.
Yves dice:
Tuesday, 24 March 2009 alle 09:36
RITA BELLACOSA riceve complimenti e onori quotidiani e ci sono articoli su lei in tutte le lingue. Ma lei, a contrario di te, è gentile con tutti. La tua presunzione, caro Facci, è il sintomo della tua idiozia.
Tyler dice:
Tuesday, 24 March 2009 alle 10:33
uuuuuuu quanti ricordi 😀
Yves dice:
Tuesday, 24 March 2009 alle 21:04
@ tyler ?
Tyler dice:
Tuesday, 24 March 2009 alle 23:09
Yves mi riferivo a quando nacque questo post, io al momento resto ancora dell’idea iniziale, Facci secondo me… non lo so… 😉
Yves dice:
Wednesday, 25 March 2009 alle 15:12
@ Tyler. Leggi LE INUTILI APPARENZE di Rita Bellacosa. Questo libro sta catalizzando la mia attenzione. La protagonista vuole il Successo e incontra sulla sua strada uomini potenti e spregiudicati che le promettono gloria in cambio di…Uno di questi é identico a Vittorio Sgarbi. I segmenti narrativi piccanti ci sono e, ti assicuro, sono intriganti. Un ottimo libro.
Fabrizio Spinella dice:
Wednesday, 25 March 2009 alle 19:42
Facci si butta nell’arena della Rete, dove sono in agguato molte iene e pochi leoni. Nella carta stampata si riflette sui brani, in internet ci si sbrana. Comunque, rende meglio Facci nella scrittura meditata (i suoi “corsivi” nel Giornale), che nella parola in video (e negli “scazzi” in blog). Ma a differenza dei sibili e delle cotonature del signor T. (quello che danza con il colbacco, avendo esaurito il repertorio dei mattinali), il ciuffo e lo sbuffo di Facci sono spontanei. Leggi Facci e sai quello che compri. Vedi il signor T. e capisci che vuole “incartarti”…