Archivio Genchi, la Cassazione dice 'no' al dissequestro

Thursday, 2 July 2009
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Il ricorso della Procura di Roma è stato accolto poiché il poliziotto sapeva che determinate utenze telefoniche erano in uso a parlamentari ma senza chiedere autorizzazione “ha acquisito illecitamente” i tabulati telefonici arrecando “intenzionalmente” un danno ingiusto. Da qui l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio.

Roma, 2 lug. – (Adnkronos) – L’archivio Genchi non andava dissequestrato in relazione alle intercettazioni disposte sui parlamentari. Dunque, dice la Cassazione, male ha fatto il Tribunale del Riesame di Roma, lo scorso aprile, a dissequestrare l’archivio del consulente inoltrandosi “in intempestive e anticipate valutazioni”. Invece, dice piazza Cavour, il Tribunale “non avrebbe potuto fare a meno di affermare che nel fatto descritto nel decreto di perquisizione e sequestro, a carico del consulente Genchi, con riferimento all’acquisizione di tabulati di comunicazioni di membri del Parlamento, sussiste il ‘fumus commissi delicti’ delineato dall’art. 323 c.p.” che punisce l’abuso d’ufficio.

Ecco perché, lo scorso 26 giugno, la Sesta sezione penale ha annullato senza rinvio la decisione del Riesame, accogliendo il ricorso della Procura di Roma che, come segnala la Cassazione, “ipotizza che il consulente tecnico Genchi, disponendo di archivi formati nel corso dell’esecuzione di altri suoi incarichi e d’informazioni conseguite in altre diverse attività d’indagine, era nella concreta e autonoma possibilità di conoscere che determinate utenze telefoniche erano in uso a parlamentari e che, senza dare tali informazioni al pubblico ministero per l’eventuale richiesta della necessaria autorizzazione, abbia acquisito, elaborato e trattato illecitamente tabulati telefonici relativi a tali utenze, intenzionalmente arrecando ai parlamentari che le usavano un danno ingiusto, consistente nella conoscibilità di dati esterni di traffico relativi alle loro comunicazioni telefoniche”.

Tesi condivisa dagli ‘ermellini’ che hanno appunto fatto presente che “se il Tribunale avesse preso in considerazione, come avrebbe dovuto, tutti gli elementi fattuali come rappresentati dal pm, non avrebbe pouto fare a meno di affermare che nel fatto descritto nel decreto di perquisizione e sequestro, a carico del consulente Genchi, con riferimento all’acquisizione di tabulati di membri del Parlamento, sussiste il fumus commissi delicti previsto e delineato dall’art. 323 c.p.”. Bocciato invece il ricorso della Procura della capitale sull’ipotesi di abuso d’ufficio relativa ai tabulati delle utenze in uso ai servizi di sicurezza “per la mancanza di concreti e specifici elementi idonei a consentire di individuare concretamente le vicende in cui era stato opposto il segreto di Stato”.

Lettera a Debora Serracchiani

Thursday, 2 July 2009
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mittente: Daniele Leoni (via Facebook)

Cara Debora,
ho 56 anni, ho due figli ultratrentenni entrambi tecnici informatici, ho fondato e diretto per sedici anni una società di software che nel 2001 è stata acquistata da Banca Intesa (Charta srl).

Sono appassionato di tecnologia e di comunicazione. Quando ero più giovane ho fatto diverse cose: fondato Legambiente nel 1980 (non fu Realacci e nemmeno Testa, ma Leoni); scritto per alcuni anni in giornali nazionali; lavorato per la Rai come regista; sbattuta la porta disgustato nell’85… Non sono mai stato comunista, anzi ho sempre avuto una certa simpatia prima per Craxi poi per Berlusconi. Ti garantisco che, nonostante un’attività prevalente di fornitore di enti pubblici, non ho mai pagato tangenti.

Le tue argomentazioni sono stimolanti. Il tuo linguaggio è immediato, adatto ai nuovi media. Hai dimostrato di saper usare in modo eccezionale internet e tutte le possibilità che i social network offrono. Ho notato che, invece di prendere posizione su ciò che divide, hai preferito concentrarti sul metodo più adatto a regolare il dibattito fra diversi. Mi è parso di capire che anche tu sei convinta della validità del sistema bipolare (o bipartitico) stile americano. Mi piace anche la tua decisione di non contrapporti a Franceschini (modestia? riconoscenza?), facendo però capire che hai preso molto sul serio il tuo ruolo, che non è quello di grigio parlamentare europeo.

Questo è un periodo di grandi cambiamenti! Non è retorica ricordare che l’elezione di Barack Obama è epocale. Come epocale è la crisi economica planetaria e la conseguente necessità di riconsiderare alcuni elementi di statalismo. Loretta Napoleoni si spinge perfino a valutare iniezioni di etica islamica nella macchina economica! Mi ricordo che, tanti anni fa, ero in confidenza con Gianni Baget Bozzo. Mi piaceva parlare con lui di anarchia e di futuro. Un giorno mi disse che, in una ipotetica società che avesse risolto il problema del quotidiano, uno stato etico comunista sarebbe stato ideale. Io non ero d’accordo perché la persona (e quindi la libertà) viene prima. Poi anche lui entrò nelle file di Berlusconi, non penso proprio per interesse. Ogni tanto mi infastidisce l’anticomunismo tombale di alcuni (cosa saremmo noi se Stalin si fosse alleato con Hitler invece di combattere a fianco degli americani?), come mi disturba l’odio verso Berlusconi che è stato eletto dalla maggioranza degli italiani (ci sarà pure una ragione?).

Non so quanti siano i ragazzi e le ragazze con le tue doti. Una volta era una razza rara. Oggi, speriamo, è possibile che siano molti di più. Non vi guida una ideologia politica e nemmeno una fede religiosa ma la ricerca di sane regole di convivenza civile, convivenza fra diversi che accettano la reciproca diversità. Mi auguro che fra di voi scatti una reciproca simpatia, che diventiate tanti e forti. Come mi auguro che siano tanti, fra i più anziani come me, a farsi catturare da vostro fascino, a darvi dei consigli sapendo che potrete scegliere se seguirli o meno. Il merito di Franceschini è stato questo: ha intercettato l’onda di simpatia e ci ha messo la testa e cuore. Non ha scelto un allievo fedele sicuro di poterlo pilotare. Ha scelto Debora, che senz’altro non ha la vocazione del burattino.

E’ un buon inizio per la costruzione di un sistema bipolare di stile americano. Un sistema di regole ineludibili che, da oltre 200 anni (13° e 14° emendamento), garantiscono contro involuzioni dispotiche o autoritarie. Quelle regole ci hanno salvato dal fascismo, dal nazismo; hanno innalzato un limite invalicabile alle velleità di espansione dei comunisti sovietici. Quelle stesse regole oggi danno spazio a un Presidente meticcio, figlio del popolo, che ha usato internet per dialogare con il mondo e per finanziare la sua campagna elettorale.

Continuerò a seguirti, ogni tanto ti scriverò e ti farò domande scomode, a proposito di regole.
La prima te l’ho già fatta su Facebook e la ripeto qui. Se nel 2013 vincerete le elezioni, qualora le gare per il ponte di Messina o per una centrale nucleare siano state fatte e i lavori assegnati, tu pensi si possa tornare indietro?

Daniele Leoni

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Inchiesta "Toghe lucane": la Procura di Catanzaro chiede l'archiviazione per gran parte degli indagati

Thursday, 2 July 2009
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Termina in un flop l’inchiesta avviata da Luigi De Magistris… ma allora aveva ragione Facci!! A proposito di Filippo Facci, da qualche tempo è scomparso dal Giornale, dalla rete e da tutto il resto. Sta scrivendo un libro su Antonio Di Pietro, uscirà a settembre. (sf)

da www.corriere.it

La Procura di Catanzaro ha chiesto l’archiviazione per la maggior parte degli indagati dell’inchiesta “Toghe Lucane“, a suo tempo avviata dall’ex pm Luigi de Magistris in merito a un presunto comitato d’affari in Basilicata e di cui avrebbero fatto parte, secondo l’ipotesi investigativa, oltre 30 persone tra magistrati, politici, imprenditori e funzionari pubblici.

PRESIDENTE BASILICATA – Tra le persone per le quali è stata chiesta l’archiviazione figurano anche il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e l’ex presidente della Regione ed ex sottosegretario allo Sviluppo economico Filippo Bubbico. L’archiviazione riguarda anche tutti i magistrati coinvolti, tranne Claudia De Luca per la quale è stato chiesto il rinvio a giudizio per delitti contro la pubblica amministrazione.

GLI ALTRI INDAGATI – La Procura ha chiesto il proscioglimento per Giuseppe Chieco, procuratore di Matera; Vincenzo Tufano, procuratore generale a Potenza; Felicia Genovese, ex pm della Dda di Potenza, adesso a Roma; Michele Cannizzaro, marito della Genovese, ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza; Pietro Gentili, ex ufficiale dei carabinieri; Massimo Goti come direttore generale del ministero dello Sviluppo economico; Elisabetta Spitz, dirigente generale dell’Agenzia del Demanio di Roma; Giuseppe Pepe, dirigente del Demanio di Matera; Nicola Montesano, presidente del Consiglio comunale di Policoro (Matera); Michele Vita, segretario generale dell’Autorità di bacino regionale della Basilicata; Paola Morelli; Giuseppe Galante, ex procuratore di Potenza; Francesca Sassano; Rosa Bia; Iside Granese, ex presidente del Tribunale di Matera; Federico Giuseppe e Alberto Auriemma, parenti della Granese; Attilio Caruso, ex presidente della Banca popolare del Materano. Una posizione, quella di Daniele Cenci, ex giudice a Potenza, è già stata decisa dal gip nei mesi scorsi con il proscioglimento, così come richiesto dalla Procura.

IL FASCICOLO – Ad agosto del 2008 de Magistris, prima di essere trasferito su disposizione del Csm, aveva emesso l’avviso di conclusione indagini per 33 persone. Il fascicolo è poi passato al pm Vincenzo Capomolla che dopo avere sentito gli indagati ha provveduto a formulare le richieste: alcune di queste, però, non sono ancora state depositate al gip. Capomolla ha effettuato una serie di stralci preparando varie richieste al gip. L’inchiesta si divide in tre filoni: uno riguardante la realizzazione del villaggio turistico Marinagri, uno riguardante il settore della sanità, l’altro relativo a un presunto condizionamento di inchieste giudiziarie.

Voli di Stato, il governo mette il segreto. Personale alle dipendenze dei servizi

Wednesday, 1 July 2009
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DDL sull intercettazioni, sequestro delle foto di Zappadu, il Garante per la privacy convocato d’urgenza, il lodo Alfano, il Tg1 che nasconde le notizie… eh si, mancava ancora una cosa per ottenere il completo oscuramento: eccola qua (sf)

da blitzquitidiano.it

Voli di stato Top Secret. Questa l’ultima iniziativa del governo per proteggere la privacy del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Così veline, soubrette, ballerine e cantori potranno essere ospitati nel massimo riserbo a spese dei contribuenti. Secondo l’iniziativa dell’esecutivo, il personale che si occupa dei voli di stato sarà completamente alle dipendenze dell’Intelligence.

Provvedimento motivato da non meglio precisate ragioni di  «sicurezza e ri­servatezza». Così, se prima era possibile, per l’autorità giudiziaria accedere alle liste dei passeggeri in seguito ad una “richiesta motivata”, ora l’iter si complica ulteriormente e comunque ci si potrà sempre opporre alla consegna.

La richiesta di oscurare le liste dei voli di stato segue di un mese la richiesta del premier al garante del­la Privacy di sequestrare le foto scattate dal scattate dal re­porter sardo Antonello Zappa­du a Villa Certosa e all’aeropor­to di Olbia.

La decisione sul personale addetto dei voli di Stato dovrà  essere comunicata al Copasir, il comitato di controllo parla­mentare, che ha già avviato un’in­dagine sulle misure di prote­zione del premier e sull’utilizzo degli aerei dell’Aeronautica.

Puglia, ragazze a pagamento per i politici del Pd

Wednesday, 1 July 2009
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squillo

da affaritaliani.it

“Tra le frequentazioni importanti di Tarantini spicca quella con Massimo D’Alema”

A Bari non c’è soltanto Patrizia D’Addario. Ci sono anche altri testimoni pronti a raccontare fatti che hanno rilevanza penale. Personaggi che hanno scelto di collaborare con i magistrati al fine di alleggerire i guai giudiziari nei quali sono invischiati per il sistema Tarantini. Uno di questi è stato sentito per quattro ore da Giuseppe Scelsi, il pm che in mano il grosso dell’inchiesta. Una voce che – secondo quanto riportato da Libero – parla di mazzette e “prestazioni” alla sinistra in cambio di appalti, forniture di materiali, accreditamenti regionali e favori vari. Ma veniamo al super-testimone che fa tremare anche i piani alti del Pd. “Scusi” domanda il magistrato al collaboratore: “Quanto costava la famosa villa affittata da Gianpaolo Tarantini a Capriccioli?”. Risposta: “Assai, dottore. E’ costata assai”.

Ed ecco i conti: 100mila euro per l’affitto, altrettanti per l’arredamento, 60mila per il gommone oceanico (10 metri) e la moto d’acqua. Poi i voli: quattro acquistati da una compagnia privata di Foggia. Le macchine per il trasloco delle “buste” da Bari alla Sardegna, ancora quattro: una Jeep Wrangler, un’Audi S3, una Range Rover e una Bmw 530, lo stipendio ai tre filippini, le mozzarelle fresche e la spesa due volte alla settimana al Salumaio (la gastronomia più famosa di Bari). Prezzo totale 500mila euro. “Scusi”, incalza il pm “ma questa Tecno Hospital (la società riconducibile a Tarantini, ndr), fatturava così tanto da permettere al suo titolare di spendere cifre tanto elevate per soli tre mesi di vacanza?”. Risposta: “So che lui aveva amicizie influenti negli ambienti della sinistra che conta, soprattutto negli anni d’oro della sanità. Quelli noti a tutti, sui quali adesso si fanno le indagini”.

Il collaboratore, assistito dal suo avvocato, fa scrivere a verbale: “So che tale Dino (autista di Tarantini, ndr) nei giorni feriali e intorno alle ore 15 accompagnava politici del Pd e gente della sinistra, in un appartamento che si trova in città a pochi metri dall’università: via Roberto da Bari. Qui avvenivano gli incontri con le ragazze a pagamento e che lui reclutava: una di loro, tale M.T.D., riceveva stipendio mensile e gli incontri tra lei e i politici del Pd erano fissi”. Le notizie sono state confermate da M.T.D. stessa e dalle altre ragazze sentite dai magistrati: “Lui faceva questi favori alla sinistra in cambio di favori e forniture da parte delle sue società sanitarie: la Tecno Hospital e la Global System Hospital”. E su questo filone indaga il pm Desirée Digeronimo, fascicolo nel quale risulta indagato l’ex assessore alla Sanità Roberto Tedesco e che ha contribuito a fare a pezzi la giunta di Vendola.

Intanto la dottoressa ha accertato che a una famosa cena, organizzata durante la campagna elettorale e alla quale hanno partecipato numerosi esponenti del Pd pugliese e nazionale, è stata pagata dalle società di Tarantini. Un troncone di inchiesta che procede parallelamente a quello del pm Giuseppe Scelsi che ha indagato l’imprenditore barese per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. A questo proposito vanno verificate altre testimonianze raccolte dagli investigatori: “Tra le frequentazioni importanti di Tarantini spicca quella con Massimo D’Alema. Insieme con altri esponenti della sinistra cenavano al famoso ristorante Da Tuccino, poi il leader del Pd allogiava alla masseria San Domenico di Monopoli”.

Tutti al mare. Con i voli di stato, ovviamente. La procura di Venezia indaga sui politici scrocconi

Wednesday, 1 July 2009
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Indignatevi pure per la disinvoltura dei politici nell’utilizzare voli e natanti per i loro comodi, questa potrebbe essere l’ultima volta che ne venite a conoscenza. Con la motivazione ufficiale di salvaguarare la privacy, il governo ha deciso di porre il segreto su questa materia, vedi l’articolo sul corriere.it . (sf)

da www.gazzettino.it

Indagine su 256 viaggi durante i governi Prodi e Berlusconi – Nel mirino anche 45 trasferimenti in motoscafo in Laguna

Lido di Venezia, Capri, Ischia, Lipari, Ventotene… E poi Villasimius, San Felice in Circeo, Ponza, Pantelleria, Arbatax, Favignana, Sorrento, Lampedusa. E perfino l’inarrivabile Isola di Montecristo, paradiso naturale incontaminato e preservato come una reliquia in mezzo al Tirreno.

Le méte agognate di tanti vacanzieri alla ricerca di mari blu e spiagge da vip, sono la realtà quotidiana di ministri, viceministri, sottosegretari di Stato. Lo dimostra il documento allegato dal Codacons alla denuncia presentata qualche settimana fa alla Procura della Repubblica di Venezia, con l’invito ad indagare sull’utilizzo di motoscafi-blu in laguna che è avvenuto in 45 circostanze.

La lista completa riguarda in realtà 256 spostamenti di ministri o membri del governo su tutto il territorio nazionale e grazie all’utilizzo di mezzi della Guardia di Finanza, in un periodo compreso tra il 2001 e il 2007. Perloppiù si tratta di spostamenti in acqua. Perchè a Venezia un ministro usa il motoscafo, per andare dall’aeroporto di Tessera al centro storico e viceversa. Oltre che per spostarsi nei canali interni. Ma se deve raggiungere le isole italiane (come documenta la tabella in questa pagina) i ministri non ci pensano due volte ad usare elicotteri, aerei, guardacoste. Un’autentica flottiglia a loro disposizione.

Quali siano i costi, lo può accertare soltanto un’eventuale inchiesta. Infatti, il motoscafo a Venezia è stato usato 45 volte. L’aereo Atr 43, invece, 22 volte, l’aereo Piaggio una volta. Ma l’elicottero, fondamentale per arrivare su un’isola in fretta, addirittura 118 volte. Il guardacoste, per attraversamenti di tratti di mare, in 66 occasioni e la vedetta costiera per 3 volte.

Ma il dato interessante che emerge dall’elenco di cui è entrato in possesso il presidente nazionale del Codacons Carlo Rienzi è l’enorme quantità di località balneari dove si dirigono ministri, viceministri, sottosegretari per ragioni che dovrebbero essere legate al loro ufficio. Leggere, per credere, località e numero dei trasferimenti. Venezia è un caso a parte, perchè pur essendo località turistica ospita numerosi convegni, soprattutto su temi economici. E quindi i ministri sono di casa, anche se – come si è chiesto Rienzi in modo alquanto provocatorio – c’è da capire perchè si debbano utilizzare i motoscafi della Finanza e non il vaporetto.

Ma sono le isole più belle d’Italia che qualche interrogativo lo pongono, soprattutto se il ministro è accompagnato dalla signora o da qualche amico (anche i nomi degli amici sono annotati nei brogliacci della Finanza). Ischia è la mèta più gettonata, con 27 trasferimenti. Seguono Capri con 25, l’isola di Ventotene con 9, l’Elba con 6, Favignana con 5, l’isola di Ponza con 4, Lampedusa con 3, Lipari, Marina di Camerota, Villasimius, Sorrento, Arbatax, La Caletta con 2 ciascuna. Ma c’è anche una missione nell’oasi marina di Montecristo, vietata ai comuni mortali e dove si può entrare solo con appositi permessi.

L’inchiesta di cui si occupa il procuratore aggiunto veneziano Carlo Mastelloni riguarda, invece, i motoscafi. Nel 2003 il ministro Giulio Tremonti li ha utilizzati 4 volte e il ministro Marzano 3 volte. Nel 2004 Marzano una volta e il sottosegretario Bono una volta (andava alla mostra del Cinema al Lido). Nel 2005 per 4 volte ha preso il motoscafo Marzano, Bono una volta soltanto. Nel 2006 ecco ancora il sottosegretario Bono per due volte. Gli spostamenti del ministro Tremonti registrano a Nordest anche l’uso di elicotteri o aerei (da Belluno a Rimini e da Firenze a Verona nel 2001, da Ciampino a Venezia nel 2002, da Meneggio a Vicenza e da Vicenza a Linate nel 2005)

Con il governo di centrosinistra, Venezia diventa una meta piuttosto gettonata. Ci va per quattro volte il sottosegretario ai beni culturali Danielle Gattegno. Per dodici volte il ministro Tomaso Padoa Schioppa, per quattro volte il viceministro Vincenzo Visco, per due volte il sottosegretario al Lavoro Rosa Rinaldi, per una volta il ministro dell’Ambiente Alfonzo Pecoraro Scanio.
L’elenco del Codacoons è stato acquisito da Mastelloni. Infatti in un primo tempo Rienzi aveva inviato soltanto un telegramma, facendo riferimento alla documentazione di cui era entrato in possesso. Il procuratore aggiunto ha chiesto alla Finanza regolamenti e circolari, per poter verificare se l’uso del motoscafo del Corpo, a beneficio di un ministro o di un sottosegretario, rientra tra i compiti istituzionali. Insomma, il sospetto è di un uso improprio dei mezzi anche se, come ha dichiarato l’altro giorno il procuratore Vittorio Borraccetti, non è stata formulata alcuna ipotesi di reato.

Il magistrato verificherà anche gli scopi dei viaggi e l’eventuale presenza a bordo di ospiti. Questi ultimi si trovavano sicuramente in decine di voli effettuati con l’aereo o con l’elicottero, oppure sui guardacoste che hanno invece portato gli uomini di governo nelle più belle isola d’Italia. Le date coincidono spesso con il periodo estivo, a dimostrazione che in alcuni casi si è certamente trattato di trasferimenti di natura balneare.

vedi anche la lista dei ministri e sottosegretari pubblicata da www.libero-news.it

LO STATO DI SALUTE DI BERLUSCONI NEI SONDAGGI – TUTTI I DATI A CONFRONTO

Tuesday, 30 June 2009
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di Natascia Turato da www.clandestinoweb.com

Il lungo blocco di 4 settimane dei sondaggi ha coinciso con fortissime polemiche che hanno coinvolto il prima persona Silvio Berlusconi, le foto delle feste in Sardegna e in particolare le inchieste di Bari a cui si deve aggiungere naturalmente le due tornate amministrative, le elezioni europee e il referendum.

Bene, tutto questo come ha impattato sul consenso del Premier?

Gli istituti che si sono pronunciati ad oggi sono solo 4 e danno interpretazioni molto diverse, la più severa e quella del Premier, probabilmente riconducibili ad Euromedia . Infatti qualche giorno fa Berlusconi ha dichiarato di essere attestato al 61%, risultato ragguardevole soprattutto se confrontato con i capi di governo europei. Ma solo un mese fa lo stesso Berlusconi si attribuiva il 74.4%. Quindi dobbiamo registrare un crollo di ben 14 punti percentuali in poco più di un mese.

Stesso scenario ci viene consegnato da Crespi ricerche anche se con un calo meno marcato, 9% punti in meno passando dal 60% di fine maggio al 51% di fine giugno

Mannheimer invece attribuisce a questa fase un calo di appena 2 punti. 51 a maggio che diventa 49 a giugno anche se la flessione tra le donne cresce fino a 5% non lontano dalla misurazione di Piepoli che dà il premier poco più che stabile

Che giornataccia per Silvio

Tuesday, 30 June 2009
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berlusconi-viareggio

di Sergio Fornasini per dituttounblog.com

In un solo giorno Silvio Berlusconi raccoglie due contestazioni a suon di fischi. La prima in mattinata a Napoli, fischiato e chiamato “buffone” da un gruppo di disoccupati (vedi il video in coda al post). Il premier reagisce così al dissenso: “So che la vera Napoli non è quella dei ragazzotti che stanno qui fuori, la vera Napoli siete voi. Fuori c’era una manifestazione, mi dicono organizzata dalla Cgil che manda i soliti cinquanta ragazzotti per scaricare addosso a me insulti. Domani i giornali titoleranno ‘Berlusconi fischiato’ ma so – conclude il Cavaliere – che la vera Napoli siete voi”.

Poi vola a Viareggio, teatro del catastrofico incidente ferroviario di oggi, ricevendo anche qui una calda accoglienza.  Anche se presumibilmente la CGIL non ha fatto in tempo a spostare i ragazzotti di cui sopra. Viene accolto da qualche applauso ma soprattutto fischi di altri contestatori, con momenti di tensione fra i sostenitori del premier ed i suoi denigratori che lo sbeffeggiano chiamandolo “papi” oltre che “buffone”. Anche Altero Matteoli, Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha raccolto la sua parte di fischi ed insulti.

Tutta colpa della sinistra, ovviamente. Almeno a Napoli, dopo la visita a Viareggio non vengono riportate dichiarazioni al momento.

MICHAEL JACKSON e Le Grand Macabre.

Tuesday, 30 June 2009
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macabro

di Nicoletta Salata per www.bedo.it/nicolettasalata

Alcune notizie su Michael Jackson fornite oggi dai Tg e l’aver visto poco dopo in internet il video tratto dall’opera Le Grand Macabre, andata in scena nei giorni scorsi all’Opera di Roma, m’inducono ad una riflessione.

Dunque, le news di oggi ci informano che Michael era gravemente e forse irrimediabilmente consumato. Al che c’è già da chiedersi come uno staff di medici altisonanti abbia potuto consentire che si riducesse così.

50 chili per 1.78 di altezza, senza capelli tanto da indossare una parrucca, un’enorme cicatrice sopra l’orecchio destro causata dall’ustione in cui presero fuoco i capelli sul set della pubblicità della Pepsi nel 1984, la cartilagine e il ponte del naso inesistenti, il volto scavato e a tratti ceduto, le corde vocali compromesse, costole toraciche sfondate nel tentativo di rianimarlo, buchi di iniezioni all’altezza del cuore (altro tentativo di rianimarlo iniettandogli l’adrenalina necessaria a far ripartire il battito) e in altre parti del corpo tra cui fianchi, cosce e spalle. Muscoli atrofizzati, numerose cicatrici conseguenza di operazioni chirurgiche, lividi sulle ginocchia e sulla schiena dovuti probabilmente ad una recentissima caduta, stomaco con residui soltanto di pillole e farmaci (tanto che la ex tata dei suoi figli ha dichiarato che lei stessa lo sottoponeva spesso a lavanda gastrica), per il resto vuoto.

VUOTO.

Per ridursi così Michael non lo aveva soltanto dentro questo stato di assenza e mancanza. Questa paradossale sensazione contrastante con il fatto di avere posseduto e goduto di successo, privilegi e ricchezza si era evidentemente insinuata in lui come un morbo devastante. Ma è intuibile che oramai il vuoto, che deve avere cominciato ad avvertire molto presto, lo percepiva tutt’intorno, ovunque, sempre. Il suo talento e il suo genio artistico, miscelati con chissà quanti e quali eventi, lo avevano posseduto inducendolo a trasformarsi in una creatura poi drammaticamente e miseramente fantasiosa più che fantastica. Un personaggio da cartoon, irreale nell’aspetto ma tangibilmente presente, modellato su un’immagine di infantile candore ed eterna giovinezza, che nessuna matita e nessun colore hanno saputo correggere e mantenere inalterata. Se poi, altra notizia, è vero che è stato trovato un documento in cui lui esprime la volontà di essere cremato e che le sue ceneri vadano sparse sulla luna, questo non è che l’epilogo non tanto di una sua supposta eccentricità quanto il desiderio di un bambino sognatore, che intravede nell’immagine della luna significati da favola.

Ed una favola tra il grottesco e l’assurdo è Le Grand Macabre di György Ligeti del 1977. In un paese di fantasia senza regole in cui si vive fuori misura e tutto è permesso, sopraggiunge la Morte sentenziando l’imminente fine del luogo. La paura della morte spinge gli abitanti di quello strano paese a cimentarsi in azioni che, in circostanze normali, non avrebbero compiuto. Ma la morte, sicura di sé, si ubriaca, e forse per questo non porta a compimento il suo progetto. Quel che mi ha sorpresa e colpita  sono state queste immagini tratte dall’Opera, che ben si conformano, tragicamente, alla descrizione fatta sopra del corpo di Michael.

La scena si apre con un enorme cartello-segnale di pericolo di morte, su del cibo-rifiuto lasciato disordinatamente nel caos, sull’involucro di un hot dog che in questo caso si chiama Mac-Abre. Sul palco un mastodontico corpo di donna (17 x 9 metri!) che rappresentando anche il concetto di “madre terra” è il luogo in cui entrano ed escono, attraverso impensabili aperture, gli abitanti del paese. Ma è anche e soprattutto l’espressione della Morte, attraverso suggestive proiezioni si intravedono infatti le sue viscere e lo scheletro scarnito; è un brulicare di germi e le sue parti vengono sezionate fino alla decomposizione che culmina nell’incendio. Un corpo martoriato che crolla e infine si annulla.

Soprattutto  visionando queste immagini credo possano risultare le ragioni di questa mia non del tutto avventata associazione, in cui alcune analogie sono evidenti.

Oltretutto la vicenda si svolge in un paese di fantasia che, prendendo spunto dalla confusionaria, vivace e simbolica ambientazione degli splendidi quadri del pittore fiammingo P.Bruegel il Vecchio e dai suoi temi popolari, fantastici, talvolta mostruosi (Giochi di fanciulli, La caduta degli angeli ribelli, Il trionfo della morte ecc..), viene battezzato Bruegellandia.

Anche Micheal aveva fondato un suo “regno” immaginario e surreale, denominandolo Neverland(ia), ovvero l’isola che non c’è di Peter Pan, che solo i bambini grazie alla loro immaginazione (seconda stella a destra e poi dritti fino al mattino) possono raggiungere.

Per concludere, c’è un terzo luogo legato a Bruegellandia per contrasto (lì la morte non ti dimentica) e a Neverland per le ovvie implicazioni ovvero citazioni:  è Wiki…landia, luogo virtuale ma che sa essere assai crudo e realistico.

Michael, immortale “stella” pop che  mirava alla “luna” con incanto, che ne danzava il passo creando un’illusione, e che sembrerebbe ambire a lei anche come luogo ultimo, è prontamente aggiornato morto.

Registrazione sconfortante in puro stile demografico, perfino “macabra” nella sua solerzia e simultaneità con gli eventi,  ma purtroppo in questo caso, fatto tristemente vero.

Difensori della famiglia

Tuesday, 30 June 2009
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Spettacolare fuori onda da Telesveva, emittente TV locale con sede ad Andria ed affiliata al circuito Cinquestelle. Il giornalista Roberto Straniero parla decisamente fuori dai denti della moralità dei nostri politici, in particolare del nostro premier. A controbattere debolmente e con scarsa convinzione Francesco Ventola, recentemente eletto presidente della provincia Barletta-Andria-Trani nelle liste del centro destra. Un filmato in fondo divertente, uno spunto per staccare dalle terribili notizie sulla tragedia di Viareggio. Versione sottotitolata per i non barlettani, buona visione. (sf)

Un mondo senza Silvio

Tuesday, 30 June 2009
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di Ambrogio Crespi da www.clandestinoweb.com

Ma noi siamo pronti ad un mondo senza Silvio Berlusconi? Dalle mie parti forse sì, ma cosa farebbero Di Pietro o Travaglio? Senza Silvio, senza il nemico si sgonfierebbero come palloncini nelle mani di un bimbo.

E’ in questa ottica che leggo la denuncia del gruppo Espresso a Berlusconi, certo ha una sua fondatezza, perchè lo scandalo, va detto non è certamente nato da quelle parti, senza FareFuturo di Fini e senza la lettera di Veronica non saremmo qua a discutere di scandali e complotto.
Ma voglio andare oltre, Berlusconi come nemico conviene, Repubblica aumenta le copie, Travaglio stravende i suoi libri e Di Pietro fà il pieno di voti, ma Berlusconi vince e continua a vincere e continuerà a vincere, soprattutto proprio grazie a Di Pietro, Travaglio e Repubblica, anche perché finchè l’alternativa a Berlusconi sarà Franceschini e l’alternativa al PDL il PD le possibilità di cambio sono pressoché nulle, perchè sono loro a non essere pronti ad un mondo senza Silvio.

Ma noi siamo pronti ad un mondo senza Silvio Berlusconi? Dalle mie parti forse sì, ma cosa farebberoDi Pietro o Travaglio? Senza Silvio, senza il nemico si sgonfierebbero come palloncini nelle mani di un bimbo. E’ in questa ottica che leggo la denuncia del gruppo Espresso a Berlusconi, certo ha una sua fondatezza, perchè lo scandalo, va detto non è certamente nato da quelle parti, senza FareFuturo di Fini e senza la lettera di Veronica non saremmo qua a discutere di scandali e complotto.

Ma voglio andare oltre, Berlusconi come nemico conviene, Repubblica aumenta le copie, Travaglio stravende i suoi libri e Di Pietro fà il pieno di voti, ma Berlusconi vince e continua a vincere e continuerà a vincere, soprattutto proprio grazie a Di Pietro, Travaglio e Repubblica, anche perché finchè l’alternativa a Berlusconi sarà Franceschini e l’alternativa al PDL il PD le possibilità di cambio sono pressoché nulle, perchè sono loro a non essere pronti ad un mondo senza Silvio

Il premier dei due mondi vola a Corfù per ravvivare la sua immagine sbiadita dal gossip

Monday, 29 June 2009
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b-berlusconi

di Sergio Fornasini per dituttounblog.com

Operazione immagine, così si potrebbe chiamare quella portata a termine da Berlusconi, intervenuto a sorpresa al vertice NATO-Russia di Corfù di sabato scorso. I contenuti mediatici del viaggio sono evidenti fin dalla partenza, con i giornalisti accolti sul volo di Stato e con la promessa di farlo di nuovo in futuro.

Goliardico come ai tempi migliori, il premier si è intrattenuto amabilmente con gli inviati delle varie testate elargendo con grande generosità non ciondoli a forma di farfalla bensì battute di spirito. Fra le migliori, segnalo quella su Nicolas Sarkozy descritto come il suo “avvocato” inviato a Mosca durante la crisi georgiana, mentre lui stava al telefono a mediare con Putin. Vista l’atmosfera gioiosa, nessuno sembra abbia fatto domande sulle recenti dichiarazioni di Berlusconi a proposito del “chiudere la bocca a tutti questi signori” riferito ai soliti pessimisti, giornalisti compresi ovviamente. Evidentemente lo avevano frainteso di nuovo, tanto per confermare l’amore di Silvio verso la categoria ha simpaticamente invitato a cena gli operatori dell’informazione.

A parte le cordiali battute, qualcuno si è anche domandato cosa andasse a fare il nostro premier al vertice NATO-Russia. Infatti, a parte il premier greco Karamanlis a fare gli onori di casa, il vertice era riservato eslusivamente ai ministri degli esteri. Lui dice di essere stato invitato dai vertici della NATO.

Quando a Corfù si è sparsa la notizia, a quanto pare è stato tutto un darsi di gomito con battute sagaci ed ammiccanti, la stampa online racconta di frasi del tipo: “quando arriva papi?“.  Il suo piombare inaspettato al meeting ha stravolto la scaletta degli interventi, gli è stato dato lo spazio riservato al suo omologo greco ed il discorso è stato un po’ lungo per amissione dello stesso Berlusconi, centrato principalmente sul prossimo G8 che non c’entrava un fico secco con il vertice di Corfù. Per giustificare la sua venuta, il premier ha dichiarato di essere latore di un messaggio di Medvedev in persona. Berlusconi ha dichiarato che il premier russo lo ha “pregato di rappresentare la volontà della Federazione russa di riprendere la collaborazione con l’Occidente e la Nato”. Credo che il ministro degli esteri russo Lavrov a quel punto abbia pensato di potersi tranquillamente andare a prendere un bagno di sole in spiaggia, la diplomazia russa aveva appena trovato un nuovo capo. Da rilevare che Berlusconi non è nuovo ad interpretare il pensiero della politica estera della Federazione russa, salvo poi smentirsi da solo di lì a qualche giorno.

Indipendentemente dall’ininfluenza o meno di Berlusconi al vertice, da questa sponda dell’adriatico è apparso evidente il vero scopo della missione: una operazione mediatica di rilancio della sua immagine. Un Silvio statista al posto del puttaniere che ha tenuto banco negi ultimi tempi. Di colpo il suo sorriso è di nuovo balzato sulle prime pagine dei tiggì, che hanno aperto tutti con la notizia del viaggio. Alcune enfatiche parole a sottolineare che la “missione” gli è stata affidata dal primo ministro russo in persona, poi una lunga serie di dichiarazioni sul G8, sulla politica interna e per finire grande ottimismo sulla crisi economica. Insomma doveva tenere una conferenza stampa all’estero per annunciare che nella prossima finanziaria non ci sarà bisogno di manovra correttiva.

Berlusconi ha poi smentito quanto da lui stesso affermato alla presentazione del decreto anticrisi, dichiarando: “Io non ho mai detto di chiudere la bocca agli enti o ai media“. Assolvendosi con la condizionale aggiungendo: “e se l’ho detto non c’era assolutamente nulla di violento o meno che liberale”. Sempre secondo Lui,  “non ho mai detto di non dare pubblicità ai giornali dell’opposizione, ho detto solo agli imprenditori di non darla contro il loro interesse e questo credo sia ragionevole”.

Ed il gioco è fatto, nessun rilievo particolare a gravi dichiarazioni che hanno causato imbarazzato silenzio da parte degli organismi internazionali, compresa la Commissione Europea, massima diffusione invece alla smentita. Questa è oggi l’informazione televisiva in Italia, il fatto che esistano fonti alternative come Internet è un palliativo alla realtà delle cose, come somministrare un’aspirina ad un malato terminale.

Ma visto che siamo in rete, godiamoci il video da Sky TG24 e sentiamo con le nostre orecchie cosa ha detto veramente il premier, salvo poi smentirsi dall’alto della sua sterminata piattaforma mediatica.

leggi anche un interessante articolo de lastampa.it, un giornale che fortunatamente può vantare altre firme oltre a quella di Minzolini, ormai ex del giornale torinese

E'SPORT: Dottor Rossi 100 e lode

Sunday, 28 June 2009
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valentino-100

di Sergio Fornasini per dituttounblog.com

Diavolo d’un Valentino, sul tortuoso circuito di Assen conquista la sua centesima vittoria. Sopra di lui solo il grande Giacomo Agostini, che però correva in due gare nello stesso giorno (250 e 500 cc).

Dopo il sorpasso capolavoro all’ultimo metro a Barcelona Vale non ha voluto rischiare, andando in testa appena Pedrosa e Stoner, davanti alla prima curva, sono stati a tiro. Il resto della gara può essere sembrata poco spettacolare, se non fosse per i tempi mostruosi inanellati costantemente dal Dottor Rossi. Già dopo pochi giri il precedente record della gara è stato frantumato, nonostante la moto appesantita dal carico di benzina. Solo Jorge Lorenzo ha tentato di stargli dietro girando su tempi simili. Niente da fare, decisamente ieri non ce n’era per nessuno: curva dopo curva il distacco fra le due Yamaha cresceva inesorabile. Vale ha condotto la gara fino in fondo ad un ritmo pazzesco, anche rallentando un pelino per far riposare le gomme ha girato sotto il precedente record, praticamente un mostro.

Onore al merito, Jorge Lorenzo sta dimostrando di essere un gran pilota. Per metà gara è riscito anche a vedere gli scarichi di Valentino, seppure da lontano. E se non fosse per la grandiosità di un certo Rossi, Lorenzo sarebbe certamente il fenomeno attuale della Moto GP.

Michael, perché non sei rimasto nero?

Friday, 26 June 2009
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thriller-michael-jackson

di Sergio Fornasini per dituttounblog.com – Updated: con video clip

Basta un niente e ritornato alla mente tutti i brani di Michael Jackson. Ascoltate poche note, si battono i pedi ritmicamente, ci si muove a tempo di musica, fossimo pure sotto la doccia. Il titolo del brano che lo ha lanciato, “Don’t Stop ‘Til You Get Enough” (non smettere finché non ne hai abbastanza) dovrebbero scriverlo come epitaffio sulla sua tomba: è la sintesi della sua vita, dei suoi eccessi. Ora ha smesso per sempre, gli auguro di tornare alla sua vera dimensione là dove si è trasferito.

A me piace pensare a lui attraverso un video che ha fatto epoca, diretto dal regista di “Blues Brothers” e molte altre cose: John Landis. Mi piacerebbe tanto inserirlo ora nell’articolo ma non se ne trova più su YouTube una copia con il codice da incorporare abilitato. Ho scaricato delle repliche, domani saranno online, promesso.

Svegliate una redazione per favore: Repubblica, il Corriere, la Stampa e molti altri sono sul pezzo, il Giornale al momento della pubblicazione dell’articolo su questo blog non fa menzione della scomparsa di Michael Jackson.

Come promesso, ecco i video clip. Non so per quanto reggeranno su YouTube, è stata riscontrata una possibile violazione del copyright.

Don’t stop ’til you get enough – il primo grande successo

Thriller – Intro – Ragia di John Landis, quello di “Un lupo mannaro americano a Londra”, e si vede

Thriller – Part 2 – John Landis è anche il regista di Animal House, Blues Brother e molti altri film

Beat it – forse il brano più rock mai interpretato da Michael Jackson

Tributo a Michael Jackson da un suo fan

I video più famosi

Il logo Magic Italy: la presentazione ufficiale. Peccato che sia tutto da rifare, clamoroso errore dei "creativi"

Thursday, 25 June 2009
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magic_italy_italia_logo
di Sergio Fornasini per dituttounblog.com

C’è voluto un team di esperti nella grafica e nel marketing ed un lungo e duro lavoro per partorire il nuovo logo, presentato in pompa magna a Palazzo Chigi dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla. Alla conferenza stampa ha partecipato anche il premier, Silvio Berlusconi.

Nel corso dell’incontro è stato presentato anche lo spot di questa nuova campagna, orientata alla promozione del turismo nel nostro paese. Il filmato è chiuso da un sempre più sorridente Silvio Berlusconi con la frase: “Scopri l’Italia, nascerà un grande amore”. Il ministro ha anche precisato che per l’ideazione del logo “ci siamo orientati su due concetti forti: eccellenza del Made in Italy ed essenza del Made in Italy. Per i paesi esteri lo slogan sarà Magic Italy“. Presentazione della campagna “Magic Italy” per l’estero niente meno che al G8 in Abruzzo.

Il design grafico era stato anticipato giorni fa dallo stesso ministro al TG4, immediatamente stroncato da numerose critiche. Vista la pessima accoglienza, la Brambilla replicava affermando che si trattava solo di una bozza, non il logo definitivo. Ecco la prima versione, a quanto pare destinata all’estero:

magicitaly

Pensate a quanta originalità, fatica, sudore, notti insonni passate a lavorare devono aver caratterizzato il lavoro del team di esperti grafici e di marketing per creare dal nulla questo capolavoro. Qualcuno l’ha subito battezzato “Tragic Italy” per lo sfondo in stile dark, assolutamente non adatto ad un paese solare come il nostro. La stessa Ministra ha dichiarato al Tg4: “posso confidarle che prima di venire qui io sono rimasta a Arcore con il Presidente (Berlusconi) diverse ore e che l’ho lasciato alle 22 di questa sera e lui ha messo mano… ha lavorato di nuovo con grande impegno a quella che è la realizzazione del nuovo marchio dell’Italia che sarà protagonista della nostra campagna di spot”. Vuoi vedere che, oltre alle canzoni di Apicella, Berlusconi esprima la sua inesauribile vena creativa pure con la grafica?

Verosimilmente, le cose potrebbero stare in maniera ancora peggiore, se possibile: alla elaborazione avrebbe potenzialmente potuto partecipare una persona molto vicina a Papi Silvio, nientemeno che Noemi Letizia, studentessa di grafica pubblicitaria come ha dichiarato in una intervista al “Corriere”. Nel corso del colloquio con il giornalista ha mostrato con orgoglio un libro sul simbolo del PdL (da non credere, qualcuno ha scritto addirittura un libro intero su questo grande argomento!) con tanto di dedica da parte di Papi: «Alla mia piccola Noemi, alla mia piccola grafica pubblicitaria dal suo papino putativo».

Sta di fatto che il lavoro è stato accolto con favore solo dai fedelissimi di Papi, con conseguente modifica e presentazione invece del logo che compare nel titolo di questo articolo. Detto fra di noi, era quasi migliore il precedente: la rielaborazione ha semplificato fin troppo la grafica, poi quella scritta “ITALIA” in colore antracite su sfondo bianco sembra quasi più adatta alla pubblicità di una agenzia di pompe funebri. Rimane il tentativo di edulcolorare il marchio con la strip tricolore della nostra bandiera, che somiglia tanto a quella presente nel simbolo del PdL, guarda caso.

La nostra bandiera? Ecco un particolare che Paolo Villaggio farebbe definire dal suo Fantozzi in modo inequivocabile: una cagata pazzesca. Infatti con quella sequenza di colori viene rappresentata la bandiera ungherese, non quella italiana.  Clamoroso errore dei “creativi”.  Eggià, con il rosso in alto al massimo può essere assimilata alla bandiera della Repubblica Cispadana del 1797, per non parlare dei toni di verde e rosso utilizzati (per la disposizione dei colori e la definizione dei toni vedi questo documento, pag. 11). Sempre grazie alla rete, le nuove critiche si sono rapidamente diffuse, con il risultato che dal cilindro del neo Ministro per il Turismo è uscito un nuovo coniglio, pardon, un ennesimo aggiornamento del simbolo. Questa volta i colori sono al posto giusto, proprio come nel simbolo del PdL: in fondo era sufficiente copiare dal libro, bastava leggerlo. In compenso il fondo è diventato nero e la scritta bianca, tocchiamo di nuovo ferro.

Risultato finale: fate voi, non credo ci sia altro da aggiungere. Di certo dal simbolo fa davvero fatica a trasparire l’eccellenza e l’essenza del “Made in Italy”, per usare le parole della Brambilla.

Per fortuna che noi italiani troviamo sempre il modo di ironizzare anche sulle disgrazie. Come ha fatto un blogger mattacchione, Diego Cajelli detto Diegozilla, che probabilmente usa Photoshop molto meglio dei grafici della Ministra. Tratta dal suo blog, ecco una immagine che esemplifica il corretto utilizzo del logo “Magic Italy”, buone risate a tutti e cliccate sull’immagine per ingrandirla e goderla in tutto il suo splendore. Grazie a Nicoletta Salata che ha fatto la soffiata.

Magic_Italy